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Eruzione di Pompei del 79DC: Quale lezione apprendere dal futuro?

Spettacolare simulazione computerizzata sull'eruzione vulcanica di Pompei nel 79DC

L'eruzione del Vesuvio del 79DC fu il principale evento eruttivo verificatosi sul Vesuvio in epoca storica. L'eruzione modificò profondamente la morfologia del vulcano, distrusse le città romane di Ercolano, Pompei, Stabia e Oplontis, le loro rovine rimasero sepolte sotto strati di pomici, furono riscoperte solo dal XVIII secolo.

Il 6 gennaio 1944 una frattura s'aprì sul fianco del Vesuvio, causando un'uscita di lava che in meno di un'ora invase tutto il settore ovest del cratere, poi s'ebbe a riversare per 100 metri a valle. La fuoriuscita lavica continuò fino al 26 gennaio 1944, giorno nel quale l'attività effusiva del Vesuvio finalmente ebbe a cessare.

Quale lezione apprendere da questi due eventi?

Simulazione computerizzata del CNR 
sugli impatti e tempistiche 
di un'eruzione piroclastica 
nei Campi Flegrei



Il vulcano sottomarino Marsili

Le informazioni storiche e quanto scoperto dalla Scienza, già oggi ci permette di valutare un'area di rischio ad alto impatto, con eventi impredicibili:
  • L'evento dell'eruzione esplosiva del vulcano Vesuvio, è un evento certo, prima o poi accadrà, anche se al momento la scienza non è capace di fissare un punto certo nel tempo, prevedendo la data dell'evento. Tuttavia, l'hardware scientifico collocato lungo i fianchi del Vesuvio e sui Campi Flegrei per il monitoraggio costante, potrebbero dare misurazioni per riuscire a predire un'eruzione imminente. Altra cosa è che tale previsione a cortissimo spettro temporale possa essere utile, considerando l'alta densità abitativa e la scellerata proliferazione abusiva di deliranti edifici abusivi/condonati, di cui però la natura ignora le dinamiche amministrative e burocratiche umane.
  • Esiste anche il rischio di maremoto per Sicilia, Calabria e parte della Campania, a causa del vulcano sottomarino Marsili, che è ad altissimo rischio vulcanico. Tutte le case abusive o condonate molto vicine alla costa, sarebbero a rischio distruzione per Tsunami, perchè anche in questo caso, la natura ignora le dinamiche amministrative e burocratiche umane.


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