Nella notte tra il 9 ed il 10 settembre 2017 su Livorno cadde una violenta bomba d'acqua: il risultato furono vari morti, molti danni a case, veicoli ecc...
Il disastro umano più grande s'era consumato in via Nazario Sauro, purtroppo non era tutta colpa della malatempora!.
Una buona parte dell'infausto destino era stato disegnato anche del geometra/architetto, che ebbero a costruire e poi ristrutturare l'immobile, dove obiettivamente risiede (ancora oggi) un design inusuale, non comune alle abitazioni presenti a Livorno. Innegabilmente, esiste un'enorme struttura scavata a pozzo, quasi fosse una piscina a secco, in cui vi è stata collocata una palazzina dotata di seminterrato abitabile. Purtroppo, è stato ignorato il fatto storico che da qualche parte un tempo scorreva il Rio Maggiore (rio che fu piombato). Il rischioso design architettonico, combinato con la malatempora (causata dal cambiamento climatico), causò una famiglia morta affogata nella notte, mentre l'acqua s'era ripresa il suo spazio, invadendo l'area, quasi come fosse stata un'ampia cassa d'espansione artificiale ad uso urbano!.
Gli altri danni che si scorsero alla città di Livorno, leggendo il giornale e guardando le foto, erano spesso luoghi riconducibili a:
1-costruzioni dislocate pericolosamente troppo vicino ad alvei di ruscellli o foci di rii, sottovalutati (forse ritenuti erroneamente seccati), i quali con il manifestarsi di violente piogge (causate dal climate change) gli alvei naturali ebbero a gonfiarsi d'acqua, tornando nel dominio della natura, la quale ignora sia l'esistenza di piani regolatori ben fatti o mal fatti, quanto l'esistenza di condoni edilizi.
2-l'acqua delle colline s'incanalò per le strade asfaltate, trasformandosi in un fiume d'acqua, perchè le strutture erano site in forti dislivelli, accentuando il fenomeno dei fiumi urbani pieni di detriti. Bastano infatti solo 15cm d'acqua, per far perdere aderenza alle auto, cassonetti ecc... trasformandoli in battelli privi di ogni controllo!.
3-Altri allagamenti colpirono comprensori, aree, che probabilmente sono locati (tutt'ora) in siti palesemente depressi, ossia collocati in avvallamenti naturali (in luoghi cioè con un'altezza leggermente inferiore, rispetto all'altezza media della città) dove l'acqua piovana, quanto una parte di quella dei rii esondati, s'era raccolta per gravità.
Per fortuna la cella temporalesca che si era abbattuta su Livorno era solo un temporale, fosse stato un mini-uragano mediterraneo, il mare non avrebbe ricevuto l'acqua dei rii in piena a causa dei venti da oltre 250km/h, violenti onde anomale avrebbero portato acqua di mare alta oltre 4 metri, sopra la città...
Quale lezione trarre per il futuro?!
La stessa di quella dell'hotel Rigopiano.
Fonte:
quilivorno / Nubifragio a Livorno, vari morti e danni in città.
Corriere Fiorentino / Livorno un mese dopo la bomba d'acqua
L'acqua di domani
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Una buona parte dell'infausto destino era stato disegnato anche del geometra/architetto, che ebbero a costruire e poi ristrutturare l'immobile, dove obiettivamente risiede (ancora oggi) un design inusuale, non comune alle abitazioni presenti a Livorno. Innegabilmente, esiste un'enorme struttura scavata a pozzo, quasi fosse una piscina a secco, in cui vi è stata collocata una palazzina dotata di seminterrato abitabile. Purtroppo, è stato ignorato il fatto storico che da qualche parte un tempo scorreva il Rio Maggiore (rio che fu piombato). Il rischioso design architettonico, combinato con la malatempora (causata dal cambiamento climatico), causò una famiglia morta affogata nella notte, mentre l'acqua s'era ripresa il suo spazio, invadendo l'area, quasi come fosse stata un'ampia cassa d'espansione artificiale ad uso urbano!.
Gli altri danni che si scorsero alla città di Livorno, leggendo il giornale e guardando le foto, erano spesso luoghi riconducibili a:
1-costruzioni dislocate pericolosamente troppo vicino ad alvei di ruscellli o foci di rii, sottovalutati (forse ritenuti erroneamente seccati), i quali con il manifestarsi di violente piogge (causate dal climate change) gli alvei naturali ebbero a gonfiarsi d'acqua, tornando nel dominio della natura, la quale ignora sia l'esistenza di piani regolatori ben fatti o mal fatti, quanto l'esistenza di condoni edilizi.
2-l'acqua delle colline s'incanalò per le strade asfaltate, trasformandosi in un fiume d'acqua, perchè le strutture erano site in forti dislivelli, accentuando il fenomeno dei fiumi urbani pieni di detriti. Bastano infatti solo 15cm d'acqua, per far perdere aderenza alle auto, cassonetti ecc... trasformandoli in battelli privi di ogni controllo!.
3-Altri allagamenti colpirono comprensori, aree, che probabilmente sono locati (tutt'ora) in siti palesemente depressi, ossia collocati in avvallamenti naturali (in luoghi cioè con un'altezza leggermente inferiore, rispetto all'altezza media della città) dove l'acqua piovana, quanto una parte di quella dei rii esondati, s'era raccolta per gravità.
Per fortuna la cella temporalesca che si era abbattuta su Livorno era solo un temporale, fosse stato un mini-uragano mediterraneo, il mare non avrebbe ricevuto l'acqua dei rii in piena a causa dei venti da oltre 250km/h, violenti onde anomale avrebbero portato acqua di mare alta oltre 4 metri, sopra la città...
Quale lezione trarre per il futuro?!
La stessa di quella dell'hotel Rigopiano.
Fonte:
quilivorno / Nubifragio a Livorno, vari morti e danni in città.
Corriere Fiorentino / Livorno un mese dopo la bomba d'acqua
L'acqua di domani
Climatologo, direttore della rivista “Nimbus”, presiede la Società Meteorologica Italiana. Divulgatore e insegnante di eco sostenibilità (privata e pubblica) in scuole e università italiane ed europee, ha lavorato per Rai 3 a “Che tempo che fa”, “TGR Montagne” e nel 2015-16 ha condotto “Scala Mercalli”. Editorialista per La Stampa. Tra i suoi libri: Il mio orto tra cielo e terra (2016). Fu allontanato da Rai3 nel governo Renzi in quanto ritenuto un GUFO.
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