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New strategic technologies and the future of conflict

Traduzione in italiano dall'inglese, per gli utenti non dotati di skill linguistici adeguati, per seguire la discussione in differita del Meeting IISS Shangri-La Dialogue 2018, Asia's leading security summit-. Presiede la conferenza Sean Kanuck, Director of Cyber, Space and Future Conflict, IISS.

Vedremo nei prossimi tempi grandi innovazioni nella robotica, nei droni, nell'intelligenza artificiale, nell'apprendimento automatico delle macchine, cartografica quantica, e microprocessori quantici, tutte queste linee di ricerca avranno un profondo impatto sulla dottrina militare e le tattiche, così come le società stabiliranno rapporti relazionali al proprio interno, anche nell'approcciare a ridotti conflitti armati. In questo panel si discuterà brevemente come queste tecnologie potrebbero influenzare i rapporti di forza tra le nazioni, ma anche nella teoria della guerra come azioni di difesa od offesa. Che influenze porteranno nei decisori della politica, nella predizione dei conflitti, oppure nel consolidare la fiducia e le fondamenta dei regimi. Che impatti daranno nell'esperienza della guerra sul campo di battaglia e nelle incertezze strategiche che potrebbero crescere esponenzialmente oppure, essere strumenti per dare certezza ai rapporti internazionali.
Susan Gordon -E' un mondo complesso e dinamico, ma credo che le forze in gioco stiano assolvendo a ruoli che cambieranno i rapporti che sino ad oggi ed in passato, ci sono stati. Ubiquità della tecnologia, dove questa è facilmente disponibile a tutti ed ovunque. Siamo poi immersi in un mondo perfettamente digitale e connesso, stiamo ancora cercando di capire che impatti questo provoca nella geopolitica dei paesi, nell'economia, nella cultura. Tuttavia questi due trend moderni (ubiquità della tecnologia, mondo digitale perfettamente connesso) crea le condizioni per ottime cose quanto per pessime cose. Inoltre sta creando un mondo con abbondanza di dati, nel senso che le risposte sono disponibili a tutti, ma poichè siamo sovraccaricati di dati ed informazioni, non riusciamo a trovare le risposte che ci interessano. L'elaborazione dell'informazione umana e lineare, è attualmente incapace di comprendere la situazione attuale. Parlando di Intelligenza Artificiale, è importante considerarla come un navigatore delle informazioni, che stia dalla parte giusta, così che ci possa proteggere da pessime situazioni. Perchè l'intelligenza artificiale, perchè in ambito militare occorre essere intelligenti, conoscere di più, ed agire più velocemente. Perchè è così che il mondo sta andando. Per questo occorre sviluppare ed affidarsi all'intelligenza artificiale, all'apprendimento automatico delle macchine, per raggiungere gli obiettivi. Stiamo cercando di capire come le macchine osservano i dati, come gli esseri umani osservano i dati. Questo è il primo passo per comprendere i processi ed agire dentro ad una coalizione. Occorre pescare dal settore privato, c'è già oggi un sacco di software molto buono per il riconoscimento delle immagini, per elaborare dati, per il riconoscimento vocale, in modo da essere pronti per il futuro. Come facciamo a sapere che questi algoritmi funzionano bene e non possono essere hakkati? L'algoritmo è un'opinione scritta in un codice, ma in buona sostanza, andando alla ricerca di segnali di early warning, se non si ha prima già una storia, tutti dati sembrano rumore!-

David Coen - I computer possono prendere decisioni ed agire, in un tempo minor di quello che occorre agli esseri umani, i computer sono presenti in tantissimi settori, l'Inteligenza Artificiale non solo ha iniziato di superare gli umani in operazioni tattiche e nei trasporti, ma anche in ambiti strategici e scelta delle decisioni in cui occorre un pensiero astratto ed intuizione. Già oggi nella marina militare di Singapore, si usano algoritmi per identificare "anomalie" nei trasporti civili che possano celare una minaccia terroristica. Droni di sorveglianza con il software di prima allerta, analisi dei dati sarà una chiave preziosa per mantenere la sicurezza nazionale. Per prima cosa occorre rivisitare i nostri processi ed organigrammi militari che oggi sono pensati per utilizzare piattaforme militari convenzionali. Secondo, occorre costruire patnership industriali con industrie ed università dove molto del lavoro è svolto, terzo punto, occorre equipaggiare i militari con la giusta attitudine e capacità per poter prendere profitto dei rapidi processi tecnologici. Le industrie possono diventare la chiave di questo cambiamento che anche in modo neutrale, possono amplificare involontariamente i danni di un codice maligno iniettato in rete. Il dominio Cyber diventa fondamentale nello scontro, ma questo spazio può essere facilmente manipolato, infettato o corrotto dal nemico, causando consequenze imprevedibili. Lasciando l'uomo dentro il loop delle decisioni che si avvale dell'Intelligenza Artificiale per prendere decisioni, oppure lasciare fuori l'uomo dal loop delle decisioni delegando tutto all'I.A. cresce il rischio di un conflitto non voluto che s'accende rapidamente. Occorre che il legislatore determini quale è il livello ottimale di tecnologia da inserire nelle decisioni, per ridurre il rischio di un errore per mistificazione od errato calcolo interpretativo. Ma il legislatore la tecnologia la deve conoscere, mentre adesso tecnologia e legislatore non si parlano perchè il legislatore è completamente digiuno di tecnologia ed incapace di capire.-

Michael Gordon - La tecnologia sta cambiando il mondo e le minacce, occorre ripensare il ruolo dello strumento militare. La differenza tra guerra e pace, che attualmente non spiega la situazione di oggi, in un mondo perennemente competitivo, a cui occorre adattarsi e saper rispondere. I sottomarini ad esempio sono un elemento di quello che è oggi l'attuare strategia di deterrenza. La strategia riconosce che si deve operare in un certo tipo di ambiente, si deve avere la capacità d'escalare o de-escalare un conflitto, in riferimento all'arsenale che potrebbe avere una qualsiasi nazione. Serve più agilità ed adattamento, perchè molto di quello che ho descritto deve essere un tecnology push. Che cosa esplode ai confini? Occorre riconoscere che le opzioni militari che sono parte di ogni risposta nazionale od internazionale, necessitano di un'integrazione di comando al livello strategico. Un po' come è già stato fatto in passato nel livello delle operazioni. Nei futuri conflitti, il successo sarà l'abilità di trasformare i dati in una dominanza d'informazioni, per una più veloce ed intelligente azione del decisore. La dominanza assoluta e perpetua dello spettro elettromagnetico anche se nessuno garantisce che un attore militare la potrà sempre avere, cercando però di capire che cosa sta cercando di fare il nemico e quindi avere la resilienza del sistema per poter compensare in modo adeguato. Senza una dominanza dello spettro elettromagnetico, ancorchè in superiorità numerica non è detto che si potrà ottenere un successo. In Gran Bretagna stiamo studiando i conflitti futuri, questo è il cuore della dottrina delle forze future, che dovrebbe essere open source. Stiamo prescrivendo protocolli per poter gestire opportunamente i dati, inoltre stiamo investento molto nell'Intelligenza Artificiale per la lotta antisommergibile. C'è anche un programma di antivirus nel dominio Cyber per proteggere le nostre reti. La deterrenza è importante, perchè tanto più si è capaci di prevenire e gestire le minacce altrui, tanto più si riesce ad essere assertivi ad esempio in diplomazia, grazie alla deterrenza.-

Rose - In questo periodo la NATO si è focalizzata su cosa sta sfidando la NATO oggi? E' impossibile immaginare un conflitto asimmetrico, è un tipo di guerra in cui Clausewitz definì il luogo dove le nebbie della guerra erano più dense. Crisi e Caos, creare confusione o diversioni. I social media possono interferire durante le elezioni lanciando messaggi, queste azioni sono state definite dalla NATO attacchi ibridi, come spionaggio, intimidazioni, attacchi cyber alle infrastrutture più vulnerabili. Non c'è niente di nuovo in questi attacchi ma sono stati potenziati dalla ubiquità della tecnologia e dalla interconnessione del nostro mondo. Il dominio Cyber è stato riconosciuto come un dominio di pari importanza a quello di terra, di mare, di aria, di spazio.-

Sean Kanuck - Il maggiore rischio che è stato colto sino ad oggi sull'Intelligenza Artificiale è quello di un conflitto simmetrico, in cui l'I.A. invia informazioni ma i decisori politici non vogliono escalare il conflitto. Siamo a conoscenza che l'I.A. potrebbe dare un vantaggio competitivo ad un aggressor poco prima di passare all'azione cinetica offensiva, tanto che l'I.A. potrebbe destabilizzare aree del dominio cyber nemico, per agevolare poi l'azione cinetica!-

Rose -L'ambiguità della risposta sarebbe comunque un messaggio, questa è la valutazione del Pentagono. A questo voglio limitare la mia risposta-

Susan Gordon -Occorre comprendere il mondo interconnesso in cui siamo, se esiste un diversivo ma non si è capaci di comprendere più cosa è vero e cosa e falso, se le comunicazioni non funzionano, allora la situazione è chiara. Insomma se vedessimo una flotta di 300 droni per aria, anche se questi non stessero facendo niente, prenderemmo comunque la decisione di fare qualcosa prima che questi possano fare altro. La stessa cosa nel mondo digitale: se esistessero 300mila ip infetti che ancorchè ancora non stiano facendo niente, ci sarebbe delle decisioni da prendere. Serve visione ed immaginazione per cosa occorre fare e come prepararsi.-

David Coen - E' la stessa cosa di comprendere quando siamo in guerra e quando siamo in pace. Ci sono precise catene di comando e responsabilità in caso di guerra, così come in una situazione di pace.-

Michael Gordon -C'è sicuramente un rischio che dall'analisi dei dati, provenga una paralisi dei sistemi. Non è la tecnologia quella che spinge in questa linea, ma è la natura umana, la non familiarità dei politici con la tecnologia, lo spazio legale che attualmente c'è per certe azioni. Quando si conducono dei wargames molto focalizzati, una delle conclusioni che si trae è come un'azione può diventare fonte di un'escalation, perchè non esiste una linea d'azione da seguire su quando e come escalare e quando e come de-escalare. Questo è quello che è accaduto nell'incidente in Gran Bretagna con il gas nervino che è stato subito individuato con un alto livello di confidenza.-


Domande & Risposte con il pubblico:
Molti dei panellisti hanno parlato della necesità di partnership con industrie ed università, ma molte nazioni hanno dichiarato guerra alla tecnologia: i droni sono da bloccare, Google deve essere fermato e bloccato, come è possibile creare partnership in questo contesto?

-Ci sono momenti in cui il legislatore ha rifiutato la tecnologia per difendere la privacy delle persone, altre che i governi hanno costruito delle partnership. La sicurezza dei dati è certamente un ottimo punto in cui iniziare una partnership industriale con i privati per il pubblico. L'etica e la sicurezza sono valori che anche i privati devono condividere, inoltre avere all'interno del settore pubblico le capacità ed un gruppo di lavoro sulla sicurezza disponendo delle competenze adeguate è un'altra soluzione pratica. Nel settore militare è sempre molto importante fare esercitazioni, impratichirsi prima che le forze militari possano essere dispiegate per un'azione. Per cui la simulazione di un ambiente di guerra è veramente necessario per fare pratica e capire cosa è giusto e sbagliato, facendo la cosa giusta in combattimento. Nel Cyberspazio è importante per la NATO collaborare per capire quando c'è un attacco, da dove proviene, chi lo ha lanciato e quale è la risposta adeguata da fare.-

-Avete parlato di guerra e pace, la necessità di dare risposte rapide, con aziende ed investitori, cosa fare quando l'Iran noleggia hacker russi per attaccare istituzioni finanziarie americane in Francia? Quale è il livello giurisdizionale, che passi possono essere fatti per un evento simile?-

-All'ONU nella dimensione cyber non è mai stato fatto alcun progresso, ad un attacco cyber nel lungo andare, può condurre ad una autodifesa?-

-Si è parlato d'innovazioni che tolgono il fiato, ma la mia domanda verte sul vecchio, in che modo un governo od una coalizione possono dichiarare obsoleto l'eredità di un sistema?-

Quando non c'è tempo per investire in un qualcosa di nuovo, si tiene il vecchio e non lo si dichiara obsoleto. Per cui diventa importante la scelta politica, con cui 80% nel mantenimento dell'attuale, 15% nel rimpiazzo di cose obsolete, 5% in nuove innovazioni. [...] Ci sono comunque sei pattern usati nel web, una I.A. può facilmente accorgersene, per cancellare o rintracciare questi tipi di contenuti e patterns dai social network. Per quanto riguarda l'obsolescenza, c'è da dire che è meglio avere qualcosa d'obsoleto piuttosto che niente, in ogni caso la migliore soluzione sarebbe puntare su una piattaforma software aperta, modulare e scalabile, in modo che possa essere aggiornata e migliorata. [...] Il dominio cyber non ì un'area oggetto di trattati per il controllo degli armamenti, ma è un'area dove gli stati possono costruire partnership con aziende private. [...] Dal punto di vista militare di Singapore, il dominio cyber è importante perchè la nostra società è molto connessa, per lavorare, per comunicare, per giocare, quindi monitorizzare e controllare tale dominio è essenziale per le autorità di Singapore.

-Dal punto di vista dello sviluppo di un'Intelligenza Artificiale il settore privato avrà un importante ruolo, come questa interagirà con i big data e quali rapporti potrebbero scaturire tra l'I.A. e le persone di un paese?

-Si è detto che nelle guerre future occorrerà allearsi, quale sarà la sfida futura nella condivisione delle informazioni nel dominio Cyber?

Una società aperta si trova in crisi quando le informazioni proposte sono nel dubbio, basta vedere quello che Facebook sta facendo durante le elezioni, ma in ogni caso una società aperta è sempre meglio di una chiusa. [...] Non bisogna cadere nella trappola degli iPhone e dei like messi dagli utenti o dai politici in modo inconsapevole. Ma ci potrebbero essere nazioni che hanno una tecnologia che non vogliono condividere, perchè se la condividessero con altre nazioni, questi perderebbero il loro vantaggio competitivo sugli altri stati. Una volta chiarito che i dati sono al sicuro, occorre essere consapevoli dei rischi che si corrono nel condividere i dati con altri. [...] Singapore è una società multiculturale, multietnica, multireligiosa e per adesso siamo tutti vissuti in pace, con il governo che ha sempre puntato alla condivisione comune dei nostri valori [...] I dati personali hanno un valore, dai più giovani ai più vecchi, occorre che i governi li proteggano in modo legale garantendo privacy. 

-Quale è il livello della disinformazione e fake news in Indonesia? Quali sono le migliori pratiche per bloccare queste fake news in situazioni di crisi?

-C'è qualcosa che l'Asia potrebbe fare insieme, per proteggere i suoi cittadini nel dominio cyber?

E' un tema di cui se ne dovrebbe parlare, la tecnologia è un'opportunità e dato che i cittadini che fanno parte dell'ASEAN sono oltre 6Miliardi di persone, tutte potrebbero essere esposte a malware, virus, fake news ecc... sarebbe utile parlarne [...] Per bloccare le false informazioni occorrerebbe essere più responsabilità dei provider e dei social network. [...] Al momento le fake news non sono percepite come una vera minaccia, alcuni stati ignorano la situazione. [...] Per bloccare la fake news occorrerebbe identificare rapidamente la fonte ed il momento dell'immissione, proporre la controinformazione facendo emergere la verità.