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ENEA: Flooding scenario for four Italian coastal plains using three relative sea level rise models

E' una ricerca dell'ENEA elaborata nel 2017 da 16 ricercatori italiani, che applicando vari modelli, stimano le aree della penisola italiana che finiranno sott'acqua, a causa del cambiamento climatico che fa risalire il livello del mare.
Abstract:
Le aree costiere del Mediterraneo centrale sono sensibili ai cambiamenti climatici e al conseguente aumento del livello del mare relativo. Entrambi i fenomeni possono influenzare aree popolate densamente urbanizzati, causando gravi danni. Le nostre mappe mostrano le proiezioni di inondazioni come effetti dell'aumento di livello del mare utilizzando le stime IP5 AR5, basate su IPCC RCP 8.5 scenari di emissione e il modello Rahmstorf 2007. Sono stati aggiunti dati isostatici e tettonici le proiezioni globali per stimare i cambiamenti relativi al mare attesi lungo la costa dal 2100, così come le inondazioni del mare. La mappa settentrionale dell'Adriatico mostra l'area di studio, che si estende per circa 5500 km 2, ed è presentato in scala 1: 300.000 con due mappe di riquadri in scala 1: 150.000. La piana costiera di Oristano è di circa 125 km 2; la scala della mappa è a 1: 60.000 con un inserire la scala della mappa a 1: 33.000. L'area di studio costiera di Cagliari si estende per 61 km 2; la scala della mappa è a 1: 60.000 con due mappe inset a 1: 30.000. L'area di Taranto si estende per 4,2 km 2 ed è rappresentato in una scala in scala 1: 30.000, mentre le tre mappe in riquadro sono in scala 1: 10.000. [omissis...]



Conclusioni
  • Le quattro mappe mostrano scenari di alluvione terrestre che molto probabilmente causeranno la perdita di terreno densamente popolato, causando un impatto economico negativo molto significativo. I nostri risultati confermano e quantificano il drammatico effetto connesso all'innalzamento del livello del mare, a causa di cambiamenti climatici in modo. L'approccio innovativo quì adottato, consiste nell'integrazione di comportamento costiero a breve termine. Usando solo vincoli geologici per individuare i VLM relativi, gli scenari di inondazione potrebbero essere sottovalutati, infatti tutti i moderni dati strumentali indicano tassi d'innalzamento del livello del mare superiori a quelli basati sul modello geologico prova.
  • Nella regione adriatica settentrionale, ci sarà cedimento del terreno (tettonico, isostatico o naturale o antropogenico), insieme con l'aumento del livello del mare globale e regionale, causerà presto gravi effetti lungo la costa bassa, per un elevato numero di aree, inondando il terreno, facendo scomparire spiagge e le relative attività antropiche (hotel, porti, siti di cultura, cittadine, orti, infiltrazione di acqua salata nelle falde acquifere d'acqua dolce, ecc...)
  • Le aree costiere di Taranto corrispondono a quelle poche aree che mantengono un minimo di naturalezza, tuttavia l'attuale scarsità di input fluviale e l'innalzamento del livello del mare, suggeriscono che sono significative le aree esposte al rischio d'inondazione.
  • Nella pianura costiera di Oristano, la vasta area di Sassu, che si trova nel settore centrale del golfo, è già al di sotto dell'attuale livello del mare e viene tenuto asciutto dalle pompe di drenaggio. È ragionevole prevedere che, senza miglioramenti specifici del sistema di drenaggio, questo l'area potrebbe essere allagata.
La ricerca ha trovato eco in YouTube, dove utenti volenterosi hanno costruito filmati, per rendere l'idea della dinamica della risalita del livello del mare nel Mediterraneo.
  • Altri settori principali attualmente situati al di sotto della quota di circa 1,4 m sono l'alveo del fiume Tirso e la laguna Cabras-Mistras, verso nord. Senza la costruzione di barriere naturali, c'è un alto rischio che queste aree, saranno parzialmente allagate.
  • Una relativa stabilità tettonica del litorale cagliaritano, corrispondono localmente a moderate situazioni di subsidenza, è più evidente invece nella sua parte occidentale dove le tendenze di inondazione più importanti sono già state registrate. L'elemento di fragilità delle due lagune che caratterizzano la pianura costiera di Cagliari, è rappresentata da lande pianeggianti; senza opere di protezione antropica o ricostruzione della spiaggia, l'innalzamento del livello del mare quanto la distruzione naturale delle spiagge, trasformerebbe l'area in una baia aperta!.
  • Le mappe rappresentano solo un punto d'inizio per la stima affidabile dei cambiamenti climatici per la crescita del livello mare, occorrono nuovi studi per valutare le vulnerabilità ed i rischi ambientali lungo le zone costiere italiane, prevedendo localmente delle possibili strategie d'adattamento caso per caso.


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