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Arctic Methane Emergency: the Carbon bubble

Traduzione in italiano, per gli utenti italiani non dotati di skills linguistici in inglese, della conferenza online di YouTube denominata: Arctic Methane Emergency: the Carbon bubble

Anche riuscendo a bloccare l'attuale livello d'emissioni, la Terra potrebbe diventare inabitabile a causa del rilascio naturale dei gas ad effetto serra in Siberia, per lo scioglimento del permafrost che intrappola metano ed altri gas. Quello che stanno negoziando tra i paesi ricchi e poveri sulle emissioni di gas serra alle convention climatiche, non é questione tra ricchi (I° mondo) e meno poveri (II° e III°mondo) ma tra natura e produzione di soldi. 

Nel 1980 nella tarda estate al polo nord è il periodo di minore estensione della calotta polare, appena pochi decenni dopo nel 2007 l'estensione del polo nord nello stesso periodo era enormemente minore. I grafici delle misurazioni polari dedotte dai satelliti, indicano un declino esponenziale della calotta polare e presto sarà priva di ghiaccio in Estate, al massimo entro il 2020. Contemporaneamente una fetta della Siberia che ha una costa bassa e sabbiosa, sarà sommersa dalle acque polari, per cui il permafrost entrando in contatto anche con l'acqua (che cambierà il suo albedo), continuerà a sciogliersi in modo ancora più rapido, rispetto a quanto lo stia facendo oggi. 

Come noto, il rilascio naturale di metano, è frutto della fermentazione naturale dei micro-organismi che in assenza d'ossigeno diventano CH4 e non CO2 ma tutto ciò é un pericolo naturale incontrollabile per l'umanità, perchè il metano ha 86 volte più forza della CO2 come gas ad effetto serra!. Questo processo naturale accade nel permafrost, nei laghi naturali, praticamente ovunque in Siberia ed in Alaska. E' vero che il metano CH4 una volta a contatto con l'aria si decompone in H2O + CO2 ma questo decadimento naturale é un processo molto lento. Il valore stimato di un impatto superiore ad 86 volte del metano sulla CO2 come gas serra, deriva da un'osservazione ventennale di serie storiche. 

Questo processo di rilascio naturale ed incontrollato di metano è stato osservato da una spedizione sottomarina Russo-Americana, che hanno scoperto che sott'acqua viene rilasciato metano, in modo spontaneo e questo processo accade per milioni di kmq in Siberia ed in Alaska, per un impatto potenziale massimo di circa 50Gigatons. 

Basta che appena l'1% delle aree di rilasci raddoppino per emissioni, per destabilizzare tutto il mix di gas nell'atmosfera della Terra. Il punto é che per erodere il precario equilibrio che c'é nelle regioni polari, con tali volumi di gas metano intrappolate nel ghiaccio, non serve fare molto. Il melting del polo nord in estate è un fortissimo elemento destabilizzante. 

Potrebbe la civiltà umana sopravvivere ed adattarsi ad un rilascio naturale ed incontrollato di 50Gigatons di Metano?! 
No!, non potrebbe e la vita sulla Terra non sarebbe più possibile. Il punto é che con le emissioni attuali ci sarà un incremento di +4°C a fine secolo 2100 mentre già ne 2050 ci sarà un incremento di +2°C che per altro è un livello oltre il quale, molte altre cose pessime accadranno. 

E' certo il collasso della civilizzazione perché non saremo più in grado di soddisfare bisogni primari, ci sarà caos e guerre e sono cose già previste dall'IPCC ma la questione scientifica, é che nelle previsioni IPCC non si fa menzione dei rilasci di Metano naturali, ma solo stime circa emissioni gas serra per attività antropiche. 

Il sistema economico mondiale é troppo incentrato sul denaro e sull'economia e non tiene conto che esiste un'unico posto dove l'umanità può stare il modello neoclassico non ha ancora introitato la esistenza di limiti sul nostro pianeta. 

Per stare dentro l'incremento dei +2°C tra il 66%-80% delle attuali risorse di carburanti fossili non sarebbero utilizzabili, per cui dovremmo smettere di usare carburanti fossili!. Ma questo farebbe cadere di valore tali assets attualmente contabilizzati nelle società petrolifere (e di riflesso assicurative, bancarie, finanziarie) del mondo: la crisi della Carbon Bubble

Questo accadrà, occorre solo attendere che si verifichi, per annotare la data certa a tale evento. Il polo nord libero dai ghiacci in estate, cambierà l'albedo in quell'area e questo impatterà anche nella circolazione delle correnti marine, nonché si ridurrà il gradiente termico tra polo nord ed equatore rallentando i jet streams in atmosfera quindi aree molto umide potranno salire ad alta latitudine e correnti d'aria molto fredde potranno scendere a latitudini anomale. 

E questo é chiamato positive feedback: ossia aggiungendo calore nel polo nord s'innestano meccanismi che concorrono a generare meno freddo e viceversa. Il numero e la frequenza, la forza di eventi atmosferici violenti nel caldo e nel freddo, cresceranno rapidamente nel tempo e tutto questo sta accadendo oggi, con +1.5°C figuriamoci cosa potrà accadere molto presto con +2°C d'incremento della temperatura media terrestre. 

Non esiste la "pallottola d'argento", soluzione unica per approcciare a questo problema, ma solo un complesso e coordinato di soluzioni che devono essere poste in essere, collettivamente: questo é il problema, oggi!.