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Survivable IPCC projections RCP2.6 and RCP4.5 are science fiction: reality is far worse!

Traduzione in italiano, per gli utenti italiani non dotati di skills linguistici in inglese, delle conferenze online di YouTube denominate: 
  • Survivable IPCC projections RCP2.6 and  RCP4.5 are science fiction: reality is far worse, Interview: 
  • Polar ice expert, Professor Peter Wadhams: The Arctic, Paris & Politicians (2015), 
  • Arctic Methane: Why The Sea Ice Matters
I path ossia le extrapolazioni sulla concentrazione di gas serra e CO2 elaborati dall'IPCC sono fantascienza per due dei tre scenari proposti.
  • Lo evidenzia Dr. Matt Watson dell'università di Bristol nel 2014 in quanto sia nel sentiero RCP2.6 ed RCP4.5 sono date per scontate delle tecnologie di TERRAFORMAZIONE tali da generare un saldo mondiale NEGATIVO in termini di gas serra!. E' uno scenario di fantascienza in quanto 1-non esistono al momento tecnologie da garantire un sequestro, concentrazione, non solubilizzazione e stoccaggio dei gas serra, tantomeno è credibile che 2-a livello planetario possano esistere dei saldi negativi d'emissione di gas serra dato che storicamente il trend è sempre stato in crescita ed il livello attuale di CO2 in termini di PPM è molto al di sopra di quanto atteso da RCP2.6 ed RCP4.5 Ne consegue che il vero trend in cui l'umanità è incanalata è il "business as usual" da +2°C entro il 2050, +4°C entro il 2100. Ossia grandi problemi per l'umanità.
  • La questione è ripetuta dal dr. Martin Rees presidente della Royal Society di Londra. E' soltanto una speranza quella espressa in RCP2.6 oppure RCP4.5 che suppongono l'esistenza di tecnologie di terraformazione. Sfortunatamente gli accordi presi sino ad adesso non sono rispettati, sono pronto a scommettere che nei prossimi decenni assisteremo alla continua crescita della CO2 in atmosfera, con record su record inanellati in sequenza.
Tanto più il livello della CO2 sale, tanto più alti e rapidi saranno le risposte dei positive feedback in Siberia i quali accelereranno il processo di climate change, incontrollabile per l'umanità. Le ricerche per tecnologie di Terraformazione sono scarse, i risultati criptici e controversi, quindi tutto il futuro della Terra e del genere umano proposto dall'IPCC poggia su Fantascienza!.
  • Dr. Hugh Hunt università di Cambridge se vogliamo davvero influenzare il clima della terra, occorre sequestrare (estrarre dall'atmosfera, concentrare, rendere non solubile, sotterrare) una significativa frazione della CO2 presente in atmosfera, altrimenti i tentativi di TERRAFORMAZIONE saranno inefficaci. Che cosa vuol dire una significativa frazione?! Dei 20, 25 almeno 10miliardi di tonnellate di CO2 sottratte dall'attuale livello di 35MLD di tonnellate di CO2 emesse. Anche solo sequestrare 10Miliardi di tonnellate è uno sforzo enorme, non c'è niente nella tecnologia umana sulla Terra, capace di fare questo in un anno solare!. Come è possibile inventarsi una tecnologia che non esiste, che abbia tale portata e che necessiterà d'energia ma non potrà essere prodotta da carburanti fossili, per avere un saldo negativo di emissioni di CO2 sulla Terra?!
  • Professor Kevin Anderson direttore della Tyndall Climate Change Research è stato una follia che l'IPCC abbia sviluppato scenari come RCP2.6 ed RCP4.5 in cui si assume l'esistenza di una tecnologia di Terraformazione che al momento non esiste!. Questo poteva andar bene per uno scenario, ma non per RCP4.5 e questo è una forzature: si assume che in futuro una cosa che attualmente non esiste poi nel futuro esisterà e funzionerà!. E poi questi sono gli scenari su cui i soggetti politici andranno anche a decidere, i quali notoriamente non sono molto competenti in materia.


Interview: Polar ice expert, Professor Peter Wadhams: The Arctic, Paris & Politicians (2015)

E' matematicamente certo che poco dopo il decennio del 2020s osserveremo il polo nord ICE FREE in estate-autunno. La cosa bizzarra è che i modelli IPCC prevedono questo fenomeno solo dal 2100 mentre noi già adesso stiamo osservando con misurazioni, dei fatti che anticipano quanto evidenziato dai modelli che sono troppo conservativi e non colgono la reale velocità dei trend di madre natura. Anche la qualità del ghiaccio è molto peggiorato: eroso, sottile, frazionato, una grossa tempesta naturale sarebbe capace di frantumare moltissimo ghiaccio, accelerandone lo scioglimento.

Il polo nord ICE FREE sarà un boiling point, in quanto cambierà totalmente l'albedo del mar polare artico, il quale diventerà tutto scuro e libero dai ghiacci, intrappolando tutti i raggi solari. La neve ed il ghiaccio ha un albedo del 80%-90% significa che tutta l'energia solare è riflessa e molto poco resta per surriscaldare il ghiaccio. Il cambio dell'albedo impatta sia sulla temperatura del mar polare, quanto del permafrost all'interno del quale sono intrappolati miliardi di tonnellate di metano e CO2, una volta avviato lo scongelamento del permafrost, niente potrà fermare questo processo che in poco tempo, rilascerà enormi quantità di gas serra che aggraverà il problema del climate change.

Il livello della crescita dei mari è atteso in forte accelerazione a causa del polo nord ice free in estate-autunno in Siberia. Inoltre c'è anche il processo di scioglimento della Groenlandia oltre al fatto che la corrente marina stacca anche dal polo Sud enormi lastre di pack che si sciolgono in oceano. Una risalita del livello del mare di +4mt sarebbe catastrofica per l'umanità. Tra gli effetti del climate change c'è anche il rallentamento dei Jet Stream causato dalla riduzione del differenziale termico in quota tra i poli, cosa che causa lo stazionamento di grandi fronti anticiclonici o ciclonici ed il loro scontro, causando sempre più frequenti eventi meteo violenti, causando danni sulla produttività dei raccolti.

Già oggi, un quarto dell'accelerazione delle emissioni di gas serra a livello planetario deriva dal positive feedback in Siberia, il restante è causa umana ma innestando un processo che si autoalimenta, questo potrebbe diventare la prima e maggiore causa d'emissione, per altro incontrollabile dall'umanità. E' possibile quindi raggiungere un punto in cui non serva più il riscaldamento causato dell'uomo, ma le emissioni di gas serra continuerebbero a salire a causa di un processo naturale che si autoalimenta. Non è facile da identificare una tale situazione, ma temo che ci stiamo avvicinando a tale processo.

Tra gli altri effetti del climate change c'è appunto il rallentamento dei jet stream, gli oceani dei tropici più caldi e quindi uragani più frequenti e più violenti. Non è possibile invertire il trend di scongelamento del polo nord, senza intervenire sulla temperatura media del pianeta e quindi sul livello dei gas serra in atmosfera.

Si potrebbe tentare di spruzzare vapore acqueo al polo nord, per indurre un manto di nuvole, per limitare gli effetti dell'albedo e per raffreddarlo ma solo localmente. Si suppone che l'attuale rapido ritiro dei ghiacci non previsto dai modelli, sia anche causato dal fatto che ampie zone di mare libere dai ghiacci creano onde, le quali creano onde di marea che frammentano i ghiacci di conseguenza esisterebbe un altro meccanismo di positive feedback in polo nord tale da accelerarne lo scioglimento.

Nessun leader mondiale ha compreso il climate change, il ridicolo accordo che era stato fatto anni fà è stato inefficace, quindi la risposta è che il pericolo climate change non è stato compreso dai politici della Terra. Tutti stanno alla finestra ad osservare e monitorare la situazione e rinviano il giorno in cui a causa della rottura di un TIPPING POINT decideranno di fare qualcosa. Ma a quel punto sarà troppo tardi, in quanto anche smettendo di pompare CO2 in atmosfera, ci sarà da subire i danni per quella già emessa, per la quale occorre molto tempo prima che sia riassorbita da piante ed oceani, con il rischio d'acidificazione degli oceani. Oggi bisogna ridurre le emissioni in senso assoluto di gas serra per avere un'atmosfera a cui il genere umano potrà adattarsi. Con l'energia solare ed il ciclo dell'idrogeno ci si potrebbe rimpiazzare un'enorme fetta dei carburanti fossili, ma la mentalità delle aziende è di rinviare sempre tutto al prossimo ciclo politico.


Arctic Methane: Why The Sea Ice Matters


Dr Peter Wadhams capo del gruppo di studio sul circolo polare artico in Cambridge. -Una cosa che non è mai successa prima e che da il polso della situazione, è che la copertura di ghiaccio al polo nord in estate-autunno sta diventando sempre più ridotta, ha perso la metà della sua estensione ed è sempre più sottile. Prima del 2007 la percentuale di riduzione dell'ICE CAP era del 2% annuo, ma dal 2007 tale valore è cresciuto moltissimo, al punto che la perdita di massa ghiacciata in estate-autunno è largamente superiore al recupero di massa in inverno-primavera al polo nord e questo fatto lo si può misurare molto bene dalle rilevazioni satellitari, tanto che molto presto entro pochi decenni osserveremo il BOILING POINT del mar polare artico privo di calotta polare in estate-autunno.

Una delle cose che stanno già accadendo oggi, è che il mar polare artico privo di ghiaccio si sta scaldando, raggiungendo in estate-autunno la temperatura di +5°C che per il circolo polare artico è una temperatura molto calda che concorre allo scongelamento del permafrost e con questo si ha il rilascio di metano sia negli idrati di metano sotto il mar artico, quanto nel permafrost sulla terra per infiltrazione dell'acqua di mare. E questo fenomeno naturale è un potente acceleratore del cambiamento climatico, perchè il metano è il 33% più potente della CO2 nel trattenere calore in atmosfera dai raggi solari.

Con un circolo polare privo di calotta in estate-autunno certamente vedremo più eventi estremi climatici sulla Terra: estati bagnate e piovigginose in talune aree del globo, crisi idriche in altre zone, ampia instabilità in atmosfera, eventi meteorologici più estremi e frequenti, che impatteranno sulle rese agricole. E' vero che con il cambiamento climatico si potrà produrre più grano in siberia ed in Canada, ma questo implicherà anche che tali aree subiranno eventi atmosferici come alluvioni e le stime sono che le rese agricole non saranno molto positive. Perchè contestualmente si perderanno terreni fertili nella fascia tropicale per aumento del deserto e shock idrici. Con effetti seri sulle rese agricole mondiali a maggior ragione con una pianeta sovrappopolato. Quello che un singolo può fare di fronte a questi problemi è davvero poco, ma è alto il potere collettivo d'influenzare ii politici su queste questioni-

Dr. James Hansen capo scientifico al Goddard Institute in NYC -I poli sono i luoghi che si stanno scaldando di più sul pianeta Terra, ed in parte anche per la perdita di ghiaccio che cambia l'albedo e quindi innesca un meccanismo di rapido scongelamento. C'è la potenzialità che dall'oceano artico siano rilasciati enormi quantità di metano a causa dello scioglimento degli idrati di metano, innescati dal surriscaldamento dell'oceano artico a causa del cambio dell'albedo per la scomparsa del ghiaccio polare in estate-autunno. E questo è un classico TIPPING POINT che climaticamente sarebbe bene non travalicare.

Ci sono osservazioni che dimostrano che il metano sta venendo rilasciato sulla tundra in estate-autunno, e che giacimenti d'idrati di metano si stanno sciogliendo, rilasciando metano che risale la colonna d'acqua e viene asperso in atmosfera. Il concetto che l'umanità s'adatterò ai cambiamenti climatici è un concetto stupido, perchè nel lungo periodo il livello del mare salirà, considerando tutte le città che sono poste sul mare, tutte queste aree finiranno sott'acqua!. Se continuiamo a bruciare carburanti fossili, riscalderemo l'atmosfera così tanto da innescare nel polo nord un meccanismo che auto-alimentandosi in modo incontrollato per l'umanità, provocherà un ulteriore innalzamento della temperatura media e non è detto che la civilizzazione possa sopravvivere ad un estremo cambiamento climatico.-

Dr David Wasdell direttore dell'Apollo-Gaia project - Nel polo c'è un'enorme quantità d'idrati di metano, che è la forma ibrida del metano in cui la molecola si lega all'acqua gelata, in cristalli di acqua che imprigionano metano. E' stato creato da processi biologici milioni di anni fà ed è immagazzinato nel ghiaccio presente sul fondale vicino al continente siberiano, europeo e nord americano. Questi sedimenti risalgono al periodo delle glaciazioni ed abbiamo anche fossili dell'epoca antica dei ghiacci. Sopra questi depositi millenari si sono stratificati altre sacche di metano prodotti biologicamente e poi sedimentate. Si stima che esista una riserva di metano pari al triplo di quelle attualmente disponibili e già scoperte sulla Terra. Quindi la totalità dei depositi di petrolio, carbone, gas metano è circa del triplo delle altre riserve ed è un'enorme massa di risorse.

La perdita di massa di ghiaccio specie al polo nord è sinonimo di rilascio di gas serra come il metano, i poli sono i luoghi che si scaldano di più di fronte al cambiamento climatico e sono i più sensibili a piccole variazioni termiche che causano grandi differenze nei processi biochimici e negli ecosistemi polari. Sono processi che s'intrecciano: meno ghiaccio implica il riscaldamento del mar polare artico, il rilascio di metano con scongelamento degli idrati di metano, la risalita del livello del mar polare s'incunea nelle coste basse siberiane e determina lo scongelamento estivo-autunnale del permafrost che rilascia metano. Le maree rivoltano il basso fondale e causano ulteriore scioglimento, in zone dove tutto era stato surgelato per milioni di anni. Il metano in atmosfera trattiene più calore e tutto il processo si autoalimenta in modo non controllabile dall'uomo. E questo è il meccanismo a positive feedback.

La differenza tra un positive feedbakc ed un positive feedback in funzione è molto importante. Il primo, il positive feedback è un processo che tende a crescere potenzialmente se innesti una serie di condizioni al contesto, come ad esempio l'incremento della temperatura media del mar polare artico. Mentre il positive feedback in funzione è il processo che risponde agli stimoli climatici dati da se stesso e che per questo ne accelera tutta la dinamica, accorciando tutti i tempi di climate change e tale processo è completamente incontrollabile dall'umanità. Per cui i trend di cambiamento climatici non sono lineari come ha stimato l'IPCC ma invece assumono un trend esponenziale che termina solo quando tutto il metano è stato rilasciato in atmosfera. La cosa preoccupante è che il livello di autofeedback del processo sta per essere quantificato, dato che il fenomeno non ha più un impatto ridotto ma crescente. E' probabilmente la più grande e pericolosa minaccia al pianeta Terra!.

Il tasso di cambiamento dell'ambiente che oggi stiamo sperimentando è del 200% più veloce dei normali e fisiologici cambiamenti climatici che sono accaduti su scala temporale lunghissima. E' un tasso di cambiamento degli ecosistemi che è paragonabile solo alla caduta del meteorite che uccise i dinosauri in un lontano passato. Sono serviti 10'000 anni per cambiare il sostanzialmente il livello dalla CO2 in atmosfera, mentre noi lo abbiamo fatto in soli 30 anni!!. Già oggi siamo dentro un'estinzione di massa, il pianeta Terra sta perdendo biodiversità, gli ecosistemi sono danneggiati. In parte per cambiamenti climatici, in parte per opera dell'uomo per inquinamento, in parte per uso super-intensivo causato da sovrappopolazione!. E' già stato perso il -40% del plancton negli oceani, perchè gli oceani già oggi hanno preso ad acidificarsi a causa del cambiamento climatico. Il plancton è il primario alimento di tutte le catene alimentari negli oceani. Se non saremo in grado di controllare l'innalzamento delle temperature sulla Terra, un incremento a +6°C causerà estinzioni di massa dell'ordine dell'80% di fauna e flora sia negli oceani, quanto sulla Terra e nel genere umano.

Dr.ssa Natalia Shakhova capo ricerche del progetto metano russo-americano, università Fairbanks Alaska - Abbiamo sempre studiato la Siberia e l'artico, il suo ecosistema ed i giacimenti di metano, ma negli ultimi 8 anni la monitorizzazione dei fenomeni siberiani è stata continua, con almeno due spedizioni di studio e prelievo campioni all'anno. In passato in inverno era sempre stato possibile raggiungere un nostro sito di carotaggio, ma ultimamente il ghiaccio è sempre stato fratturato, rendendo molto difficile il raggiungimento del nostro sito di ricerca artico. Questo significa che prima di 8 anni fà il ghiaccio era profondo almeno 2mt mentre da otto anni il ghiaccio è solo di 40 centimetri!. La perdita di massa è quindi enorme!. Questo significa che tutto il processo ciclico in siberia che prima era stabile, è stato destabilizzato, ed ogni cosa alle misurazioni appaiono anomale!.

E' di circa 5 GITATONS il totale del metano disperso in atmosfera, mentre il totale del metano stoccato in questi sedimenti artici è tra i 100 GITANOS-200 GIGATONS e solo l'1% di questa quantità è necessaria per raddoppiare l'incremento della temperatura media del cambiamento climatico!. Ma per destabilizzare solo 1% di tale massa di metano non serve poi molto, perchè le estensioni geografiche in cui in Siberia l'incremento delle temperature è attualmente presente è largamente superiore all'1%. Oltre allo scioglimento degli idrati di metano sott'acqua, c'è anche il rilascio di metano in tundra, misurabile anche con i cambiamenti tettonici nell'area, che ne sono l'immagine della destabilizzazione meccanica del suolo, il quale perdendo il permafrost perde anche la capacità di sigillare il metano.-