Traduzione in italiano, per gli utenti italiani non dotati di skills linguistici in inglese, della conferenza online di YouTube denominata: Threat multipliers: the changing energy landscape, climate change, and water stress.
L'intreccio degli effetti del cambiamento climatico e del panorama energetico, saranno due o tre importanti scommesse strategiche che l'umanità dovrà affrontare. Questa non è una questione di rischio potenziale di una catastrofe, ma attualmente è una minaccia reale e presente che moltiplicherà le minacce nel mondo od in posti come in Siria dove un lungo periodo di siccità ha contribuito ad accendere le polveri della rivolta siriana.
La domanda associata al futuro circa l'energia, è uno dei quesiti più strategici che noi dovremo affrontare. Stranamente questa questione non è il centro delle analisi NATO, quindi una serie di generali ed ammiragli (ritirati) hanno cominciato a studiare il problema, formulando un vero report. Come ad esempio quello che sarà discusso: Che ruolo hanno gli stress idrici nella detonazione di rivolte in termini di sicurezza nazionale?!.
Da più di un decennio un groppo di consulenza formato da ammiragli e generali ritirati, insieme hanno iniziato ad esaminare le intersezioni di sicurezza nazionale, sul tema cambiamento climatico e cambio energetico nelle terre. In questo panel in discussione all'IISS di Londra il 4 dicembre 2017, sono presenti 4 membri del CNA Military Advisory Board che discuteranno sul cambiamento di energia, sicurezza sulla risorsa acqua potabile, potenziali moltiplicatori di minacce per le regioni fragili nel mondo.
1st speaker: Vice Admiral (Retd) Lee Gunn ha servito 35 anni nell'US Navy, il suo ultimo incarico era Ispettore Generale del Dipartimento della Marina Militare USA. Ha servito anche come ufficiale per l'ufficio acquisti combinato della Marina, comandante in capo della task force United Shield, operazione di "peace keeping" condotta sotto l'egida ONU in Somalia. Oggi guida il gruppo The Gunn Group un team di specialisti in consulenza basati in Washington DC.
2nd speaker: General (Retd) Donald Hoffman ha servito per 38 anni nell'USAF, il suo ultimo assegnamento fu il comando del Air Force Material Command, ha servito anche come ufficiale dell'ufficio acquisti USAF e direttore del'Air Combat Command.
3rd speaker: Julia McQuaid esperta di sicurezza internazionale, incluso terrorismo e contro-terrorismo, gruppi armati e minacce transnazionali, sicurezza marittima, e stress idrici come potenziali cause di conflitti e destabilizzazioni.
4th speaker: Rear Admiral (Retd) Neil Morisetti servì 36 anni nella Marina Militare Britannica, il suo ultimo incarico fu UK’s Climate and Energy Security Envoy, dove ingaggiò i politici di tutto il mondo circa i problemi di sicurezza nazionale e globali sul tema cambiamento climatico, oggi è professore onorario all' University College London.
1st speaker: il nostro team ha analizzato la questione ed ha scritto un memorandum prevalentemente per il Dipartimento della Difesa, evidenziando tre temi: 1-il problema del cambiamento climatico e dell'energia è uno dei più importanti temi dell'umanità nel prossio futuro. Il rateo di cambiamento del contesto è molto veloce, ci sono tanti fatti e studi che già adesso permettono d'inferire una corretta valutazione sul futuro. 2-la resilienza della rete elettrica americana che è un grave problemae deve essere affrontata. 3-una nuova forma di energia deve essere raggiunta perchè è un imperativo ed un'opportunità e non deve essere considerata una minaccia.
Le minacce di sicurezza nazionale sono classificate in vario livello: tipo 1: Cina, Iran, Nord Korea, Russia, tipo2: gruppi terroristici. Nuova forma di minaccia è la quella Cyber di cui al momento non ne riusciamo a valutare perfettamente i confini. L'ultima minaccia è la rincorsa e la lotta sul pianeta Terra per risorse calanti ed in esaurimento in un contesto di crescita della popolazione. Oggi vorremmo parlare di energia, acqua potabile e cibo, tutti questi elementi sono legati da rapporti di causa ed effetto.
2nd speaker: La collaborazione tra USA e Gran Bretagna è stata in passato importante, e lo sarà anche in futuro. Muovere carburante sui campi di battaglia in mare ed in aria ed in terra è oggi un elemento vitale per le forze armate ed è un indispensabile fattore della guerra moderna. I problemi si complicano anche tatticamente se ogni capitano della nave oppure di altri mezzi deve continuamente chiedersi ma quanto carburante ho ancora per manovrare?! Quanto posso ancora restare in battaglia?! posso raggiungere il mio obiettivo e completare la missione?! E dove mi posso riempire di carburante?! Ma quello sarà il punto dove il nemico potrebbe colpire!. Questo non è tema per la marina militare a propulsione nucleare, ma per tutto il resto del naviglio è una questione reale!.
Diventa importante quindi saper gestire la finestra energetica in favore di nuovi modi di creare energia pulita e rinnovabile per tutti, abbandonando petrolio, carbone, gas in favore di una nuova forma di energia densa per alimentare aerei, alimentare le reti elettriche, diventando molto più intelligenti nella sua gestione di quanto oggi noi non possiamo nemmeno immaginare. Nel DoD queste tematiche sono state abbracciate, per cui fattorie solari ed eoliche le abbiamo già, così come carburanti sintetici.
E' anche importante saper scegliere che tipo di aerei si comprano, oggi non abbiamo molta scelta, certamente tutto l'arsenale che abbiamo oggi continuerà ad essere alimentato. Ma in futuro, nuove acquisizioni dovranno certamente tenere presente il fatto di un cambio del tipo di carburante. Questi sono tutti temi che vanno oltre la tempistica di un ciclo politico, che devono essere introitati in un piano energetico nazionale, così che le aziende possano investire e nel tempo si possa tendere a nuove soluzioni in una decade oppure due decadi al massimo.
Questo vuol dire energia eolica, solare, idrogeno, geotermica sono tutte fonti che un po' tutti nel mondo possono disporre. Paesi diversi invece hanno risorse diverse e domande diverse, ma per un secolo il petrolio è stato il motore della prosperità nel mondo, ci ha permesso di crescere, di produrre intensivamente grano, per alimentare in media 7MLD di persone e stiamo ancora crescendo. E' stato il petrolio il motore della prosperità ma anche il motore della corruzione, corrosione, inquinamento e causa di molti conflitti nel mondo, quindi una nuova forma di energia avanzata potrebbe mitigare queste tensioni. Dal mio punto di vista, la migliore soluzione sarebbe per il mondo una democratizzazione della produzione d'energia, così che nessuno possa essere ostaggio dell'altro in termini di fonti o tecnologia. Prendere il tema dell'energia e porla fuori dal tavolo delle tensioni, che sono presenti in questo nuovo XXI secolo.
3rd speaker: E' importante pensare quali saranno le cause dei futuri conflitti, in modo da essere più efficienti nell'approcciare a tali problemi. Attualmente in molte parti del mondo, molta popolazione umana sta subendo stress idrici, quindi la questione è che con il passare del tempo le cose andranno peggio, le cose cambieranno e non in meglio!. Come quindi gli stress idrici impatteranno in termini di uso della violenza, rivolte, regime changing, instabilità, conflitti in futuro in stati fragili?! Questo è importante perchè sapendo ciò si potrebbe scaricare i potenziali futuri conflitti, agendo di consequenza prima della loro detonazione. Questo per proteggere alleati ed amici che sono nel mondo. Osservando questo fenomeno negli ultimi 5 anni, si può dire che si generano vari tipi di minacce di vario spettro:
E' importante sottolineare anche che in genere quando accadono questi shock idrici specie per un tempo prolungato nelle città, si hanno proteste, ma se esistono pre-esistenti problemi economici allora questi fattori possono legarsi assieme, creando un'escalation e quindi una situazione sempre più instabile.
E' anche vero che la questione idrica può essere oggetto di negoziazioni diplomatiche in cui però possono finire anche altri temi politici a complicare la situazione. Storicamente non è mai esistita una sola ragione per far scendere in guerra uno Stato contro l'altro, i tavoli diplomatici hanno sempre funzionato bene in passato. Ad esempio questo tipo di dinamica potrebbe innestare una grossa crisi tra Pakistan ed India ed è quindi importante comprenderne a priori la dinamica.
Ci sono molti gruppi terroristici in Yemen, Libia, in Siria, in Nord Nigeria, alcune zone del Ciad ecc... Gli stress idrici sono de facto una condizione che permette ai gruppi terroristici d'avvantaggiarsi della situazione e delle vulnerabilità locali. Inoltre gli shock idrici se prolungati possono causare anche massive migrazioni di popoli, e quando questo accade i popoli si muovono da una comunità all'altra, ponendo in stress la nuova comunità in cui giungono, destabilizzando l'area. Il problema oggi e per adesso è la gestione dell'acqua e non la sua scarsità, potendo anche ridurre quindi le situazioni d'instabilità.
4th speaker: Se leggete il rapporto, il punto di detonazione è proprio la questione dell'acqua e della sua scarsità. Che cosa abbiamo bisogno di fare, lottando contro il tempo?! Possiamo ignorare queste minacce, la storia ha tanti esempi di questa scelta. Ma la verità è che vivendo in un mondo interconnesso, si finirà per avere un impatto diretto con questi problemi. In Gran Bretagna ci aspettiamo di vedere una crescita della volatilità dei prezzi delle materie prime, assottigliamento delle scorte, tensioni sui mercati a causa di paesi instabili con cui nessuno poi farà del commercio. Movimenti di masse di musulmani in Europa, come abbiamo già visto in questi ultimi tempi.
Abbiamo già parlato di tutte queste minacce, e la cosa importante è comprendere la interdipendenza di tutte queste cause tra loro, per comprendere la vera dimensione del problema. E' un bel problema ma non è una scienza sicura dei missili, puoi fare tante analisi storiche, per evidenziare dei warnings sul prezzo delle commodities, del riso, del grano ecc...
Ma per comprendere il big picture, la prima cosa è comprendere le priorità e questo è proprio il punto più importante su cui scommettere, perchè ci sono tantissimi rischi di sicurezza nazionale, ma non c'è una soluzione di sicurezza nazionale su questi temi. Di certo se non si agirà, l'insicurezza e l'instabilità crescerà. Si può fare politiche di resilienza, di mitigazione ed adattamento, negli stati più fragili che sono anche i più grandi, ma se vogliamo ridurre il rischio ad un livello che sia gestibile, è un problema internazionale ONU per la gestione dell'acqua,
Strategia energetica: gli USA hanno la propria strategia energetica, i britannici la propria, il business la loro, i militari hanno la propria strategia energetica, composta da tanti passi: essere efficienti, avere stock di energia, fare ricerca e sviluppo nelle rinnovabili, differenziare le fonti ecc... Queste cose vanno condivise con i paesi, ma in ogni caso è solo una storia, una narrativa che è compresa e capita con chi è avvezzo a queste cose, ma non serve a niente, se anche i leader politici non la comprendono e non la applicano.
Domande & Risposte con il pubblico.
Il primo problema che emerge subito in mente è la questione degli USA e di Trump e la sua decisione sul COP21 e con lui ha tutto il partito Repubblicano. Come pensate che il Pentagono possa influire su questo problema?!
Molte aziende sono interessate a gestire il rischio degli stress idrici, facendo studi sul futuro vedono che il costo di tali danni causati da climate change salgono in modo esponenziale, per cui ritengono che sarebbe opportuno non trovarsi in una situazione simile. E' meglio un'azione di mitigazione piuttosto che una di adattamento.
Gli USA stanno sviluppando le tecniche dello Shale gas/oil, ma che tipo di futuro vedete per questa soluzione?!
Quanto denaro s'investe negli armamenti e quanto poco s'investe nella pace?! E' un problema di priorità, quindi perchè non si crea una leadership militare internazionale per prevenire i conflitti?
Molti di questi problemi non si risolvono con un nuovo tank, ma con politiche d'adattamento, per risolvere le cause di questi problemi!.
L'intreccio degli effetti del cambiamento climatico e del panorama energetico, saranno due o tre importanti scommesse strategiche che l'umanità dovrà affrontare. Questa non è una questione di rischio potenziale di una catastrofe, ma attualmente è una minaccia reale e presente che moltiplicherà le minacce nel mondo od in posti come in Siria dove un lungo periodo di siccità ha contribuito ad accendere le polveri della rivolta siriana.
La domanda associata al futuro circa l'energia, è uno dei quesiti più strategici che noi dovremo affrontare. Stranamente questa questione non è il centro delle analisi NATO, quindi una serie di generali ed ammiragli (ritirati) hanno cominciato a studiare il problema, formulando un vero report. Come ad esempio quello che sarà discusso: Che ruolo hanno gli stress idrici nella detonazione di rivolte in termini di sicurezza nazionale?!.
Da più di un decennio un groppo di consulenza formato da ammiragli e generali ritirati, insieme hanno iniziato ad esaminare le intersezioni di sicurezza nazionale, sul tema cambiamento climatico e cambio energetico nelle terre. In questo panel in discussione all'IISS di Londra il 4 dicembre 2017, sono presenti 4 membri del CNA Military Advisory Board che discuteranno sul cambiamento di energia, sicurezza sulla risorsa acqua potabile, potenziali moltiplicatori di minacce per le regioni fragili nel mondo.
1st speaker: Vice Admiral (Retd) Lee Gunn ha servito 35 anni nell'US Navy, il suo ultimo incarico era Ispettore Generale del Dipartimento della Marina Militare USA. Ha servito anche come ufficiale per l'ufficio acquisti combinato della Marina, comandante in capo della task force United Shield, operazione di "peace keeping" condotta sotto l'egida ONU in Somalia. Oggi guida il gruppo The Gunn Group un team di specialisti in consulenza basati in Washington DC.
2nd speaker: General (Retd) Donald Hoffman ha servito per 38 anni nell'USAF, il suo ultimo assegnamento fu il comando del Air Force Material Command, ha servito anche come ufficiale dell'ufficio acquisti USAF e direttore del'Air Combat Command.
3rd speaker: Julia McQuaid esperta di sicurezza internazionale, incluso terrorismo e contro-terrorismo, gruppi armati e minacce transnazionali, sicurezza marittima, e stress idrici come potenziali cause di conflitti e destabilizzazioni.
4th speaker: Rear Admiral (Retd) Neil Morisetti servì 36 anni nella Marina Militare Britannica, il suo ultimo incarico fu UK’s Climate and Energy Security Envoy, dove ingaggiò i politici di tutto il mondo circa i problemi di sicurezza nazionale e globali sul tema cambiamento climatico, oggi è professore onorario all' University College London.
Le minacce di sicurezza nazionale sono classificate in vario livello: tipo 1: Cina, Iran, Nord Korea, Russia, tipo2: gruppi terroristici. Nuova forma di minaccia è la quella Cyber di cui al momento non ne riusciamo a valutare perfettamente i confini. L'ultima minaccia è la rincorsa e la lotta sul pianeta Terra per risorse calanti ed in esaurimento in un contesto di crescita della popolazione. Oggi vorremmo parlare di energia, acqua potabile e cibo, tutti questi elementi sono legati da rapporti di causa ed effetto.
- Il primo driver è la crescita della popolazione, in Africa nei prossimi 30 anni la popolazione raddoppierà, da 1.2MLD a 2.4MLD. Altri impatti di crescita della popolazione in India, Sud Est Asia, che hanno già superato la Cina in termini di popolazione.
- Energia, c'è molta domanda di energia oggi e domani la cosa sarà peggiore sia per la crescita della popolazione, sia per l'allargamento della classe media a livello mondiale con maggiori fabbisogni energetici rispetto alla classe più povera. E sono quindi anche altre grosse scommesse su come produrre l'energia per soddisfare tale domanda, anche con nuove tecniche di produzione dell'energia.
- Climate Change, quando noi militari parliamo di queste cose ad un pubblico americano scettico, la risposta è che il clima è sempre cambiato nella storia dell'uomo, ma la verità è che per la scala di tempo umana il clima è rimasto costante, ma tale finestra di tempo è solo un battito di ciglio nella scala geologica dove il clima è drasticamente mutato. Sopratutto quello che non è mai successo sulla Terra e nella storia dell'uomo è un cambiamento climatico con un'umanità in sovrapopolazione che passa da 7MLD a 9MLD di persone sulla Terra. La domanda di energia nei prossimi 30 anni salirà del +50% e la domanda d'acqua fresca potabile +40%, e la domanda di cibo del +45% e questi sono obiettivi da soddisfare con la presenza degli effetti del climate change. Un articolo del Times titolò tempo fa: la VI nuova estinzione è per strada ma l'umanità è cieca!. E' piuttosto chiaro che il legame tra acqua ed energia fossile è molto stretto: serve acqua per coltivare e bere, serve acqua per produrre energia, serve energia per coltivare la terra con alte rese. In Israele ad esempio dipendono quasi tutti dai desalinizzatori, quindi se gli USA devono continuare ad essere il cesto del grano facile, allora ciò che accade climatologicamente negli USA è importante per il mondo. E' alto l'inquinamento di residui di disserbanti che il bacino del Mississipi immette nel golfo del Messico e questo è un problema per gli USA. Nel futuro il ruolo energetico di Iran, Russia, Venezuela salirà, tuttavia occorre far spazio a nuove forme d'energia in modo profondo e rapido.
2nd speaker: La collaborazione tra USA e Gran Bretagna è stata in passato importante, e lo sarà anche in futuro. Muovere carburante sui campi di battaglia in mare ed in aria ed in terra è oggi un elemento vitale per le forze armate ed è un indispensabile fattore della guerra moderna. I problemi si complicano anche tatticamente se ogni capitano della nave oppure di altri mezzi deve continuamente chiedersi ma quanto carburante ho ancora per manovrare?! Quanto posso ancora restare in battaglia?! posso raggiungere il mio obiettivo e completare la missione?! E dove mi posso riempire di carburante?! Ma quello sarà il punto dove il nemico potrebbe colpire!. Questo non è tema per la marina militare a propulsione nucleare, ma per tutto il resto del naviglio è una questione reale!.
Diventa importante quindi saper gestire la finestra energetica in favore di nuovi modi di creare energia pulita e rinnovabile per tutti, abbandonando petrolio, carbone, gas in favore di una nuova forma di energia densa per alimentare aerei, alimentare le reti elettriche, diventando molto più intelligenti nella sua gestione di quanto oggi noi non possiamo nemmeno immaginare. Nel DoD queste tematiche sono state abbracciate, per cui fattorie solari ed eoliche le abbiamo già, così come carburanti sintetici.
E' anche importante saper scegliere che tipo di aerei si comprano, oggi non abbiamo molta scelta, certamente tutto l'arsenale che abbiamo oggi continuerà ad essere alimentato. Ma in futuro, nuove acquisizioni dovranno certamente tenere presente il fatto di un cambio del tipo di carburante. Questi sono tutti temi che vanno oltre la tempistica di un ciclo politico, che devono essere introitati in un piano energetico nazionale, così che le aziende possano investire e nel tempo si possa tendere a nuove soluzioni in una decade oppure due decadi al massimo.
Questo vuol dire energia eolica, solare, idrogeno, geotermica sono tutte fonti che un po' tutti nel mondo possono disporre. Paesi diversi invece hanno risorse diverse e domande diverse, ma per un secolo il petrolio è stato il motore della prosperità nel mondo, ci ha permesso di crescere, di produrre intensivamente grano, per alimentare in media 7MLD di persone e stiamo ancora crescendo. E' stato il petrolio il motore della prosperità ma anche il motore della corruzione, corrosione, inquinamento e causa di molti conflitti nel mondo, quindi una nuova forma di energia avanzata potrebbe mitigare queste tensioni. Dal mio punto di vista, la migliore soluzione sarebbe per il mondo una democratizzazione della produzione d'energia, così che nessuno possa essere ostaggio dell'altro in termini di fonti o tecnologia. Prendere il tema dell'energia e porla fuori dal tavolo delle tensioni, che sono presenti in questo nuovo XXI secolo.
3rd speaker: E' importante pensare quali saranno le cause dei futuri conflitti, in modo da essere più efficienti nell'approcciare a tali problemi. Attualmente in molte parti del mondo, molta popolazione umana sta subendo stress idrici, quindi la questione è che con il passare del tempo le cose andranno peggio, le cose cambieranno e non in meglio!. Come quindi gli stress idrici impatteranno in termini di uso della violenza, rivolte, regime changing, instabilità, conflitti in futuro in stati fragili?! Questo è importante perchè sapendo ciò si potrebbe scaricare i potenziali futuri conflitti, agendo di consequenza prima della loro detonazione. Questo per proteggere alleati ed amici che sono nel mondo. Osservando questo fenomeno negli ultimi 5 anni, si può dire che si generano vari tipi di minacce di vario spettro:
- scontri di bassa entità di tipo civile: proteste nelle strade per il diritto all'acqua
- violenza localizzata: attacchi a città, scontri armati in zone limitate e/o contro gruppi etnici
- shock idrici sono benzina per terroristi e detonazione di guerre civili
- classica guerra tra stati per il possesso dell'acqua
E' importante sottolineare anche che in genere quando accadono questi shock idrici specie per un tempo prolungato nelle città, si hanno proteste, ma se esistono pre-esistenti problemi economici allora questi fattori possono legarsi assieme, creando un'escalation e quindi una situazione sempre più instabile.
E' anche vero che la questione idrica può essere oggetto di negoziazioni diplomatiche in cui però possono finire anche altri temi politici a complicare la situazione. Storicamente non è mai esistita una sola ragione per far scendere in guerra uno Stato contro l'altro, i tavoli diplomatici hanno sempre funzionato bene in passato. Ad esempio questo tipo di dinamica potrebbe innestare una grossa crisi tra Pakistan ed India ed è quindi importante comprenderne a priori la dinamica.
Ci sono molti gruppi terroristici in Yemen, Libia, in Siria, in Nord Nigeria, alcune zone del Ciad ecc... Gli stress idrici sono de facto una condizione che permette ai gruppi terroristici d'avvantaggiarsi della situazione e delle vulnerabilità locali. Inoltre gli shock idrici se prolungati possono causare anche massive migrazioni di popoli, e quando questo accade i popoli si muovono da una comunità all'altra, ponendo in stress la nuova comunità in cui giungono, destabilizzando l'area. Il problema oggi e per adesso è la gestione dell'acqua e non la sua scarsità, potendo anche ridurre quindi le situazioni d'instabilità.
4th speaker: Se leggete il rapporto, il punto di detonazione è proprio la questione dell'acqua e della sua scarsità. Che cosa abbiamo bisogno di fare, lottando contro il tempo?! Possiamo ignorare queste minacce, la storia ha tanti esempi di questa scelta. Ma la verità è che vivendo in un mondo interconnesso, si finirà per avere un impatto diretto con questi problemi. In Gran Bretagna ci aspettiamo di vedere una crescita della volatilità dei prezzi delle materie prime, assottigliamento delle scorte, tensioni sui mercati a causa di paesi instabili con cui nessuno poi farà del commercio. Movimenti di masse di musulmani in Europa, come abbiamo già visto in questi ultimi tempi.
Abbiamo già parlato di tutte queste minacce, e la cosa importante è comprendere la interdipendenza di tutte queste cause tra loro, per comprendere la vera dimensione del problema. E' un bel problema ma non è una scienza sicura dei missili, puoi fare tante analisi storiche, per evidenziare dei warnings sul prezzo delle commodities, del riso, del grano ecc...
Ma per comprendere il big picture, la prima cosa è comprendere le priorità e questo è proprio il punto più importante su cui scommettere, perchè ci sono tantissimi rischi di sicurezza nazionale, ma non c'è una soluzione di sicurezza nazionale su questi temi. Di certo se non si agirà, l'insicurezza e l'instabilità crescerà. Si può fare politiche di resilienza, di mitigazione ed adattamento, negli stati più fragili che sono anche i più grandi, ma se vogliamo ridurre il rischio ad un livello che sia gestibile, è un problema internazionale ONU per la gestione dell'acqua,
Strategia energetica: gli USA hanno la propria strategia energetica, i britannici la propria, il business la loro, i militari hanno la propria strategia energetica, composta da tanti passi: essere efficienti, avere stock di energia, fare ricerca e sviluppo nelle rinnovabili, differenziare le fonti ecc... Queste cose vanno condivise con i paesi, ma in ogni caso è solo una storia, una narrativa che è compresa e capita con chi è avvezzo a queste cose, ma non serve a niente, se anche i leader politici non la comprendono e non la applicano.
Domande & Risposte con il pubblico.
Il primo problema che emerge subito in mente è la questione degli USA e di Trump e la sua decisione sul COP21 e con lui ha tutto il partito Repubblicano. Come pensate che il Pentagono possa influire su questo problema?!
- Di solito gli americani tendono sempre a fare la cosa giusta, una volta esaurite tutte le altre opzioni!.
- Ci sono tanti movimenti politici e sociali e filosofici che supportano la rivoluzione verde e lo stato della California sta cercando di muoversi in questa direzione, anche se per il momento il governo federale non è di questa opinione.
- Diventare "verdi" con un'economia verde non è affatto facile, anche in termini di perdita di posti di lavoro.
Molte aziende sono interessate a gestire il rischio degli stress idrici, facendo studi sul futuro vedono che il costo di tali danni causati da climate change salgono in modo esponenziale, per cui ritengono che sarebbe opportuno non trovarsi in una situazione simile. E' meglio un'azione di mitigazione piuttosto che una di adattamento.
Gli USA stanno sviluppando le tecniche dello Shale gas/oil, ma che tipo di futuro vedete per questa soluzione?!
Quanto denaro s'investe negli armamenti e quanto poco s'investe nella pace?! E' un problema di priorità, quindi perchè non si crea una leadership militare internazionale per prevenire i conflitti?
Molti di questi problemi non si risolvono con un nuovo tank, ma con politiche d'adattamento, per risolvere le cause di questi problemi!.
- Al momento abbiamo una piccola associazione che sta facendo proposte costruttive!.
- L'instabilità geopolitica non è uno stato finale, che è favorevole alla prosperità, per risolvere problemi i povertà nel mondo. Quindi serve un'aiuto internazionale per aiutare i paesi più poveri e più instabili, e questo fa parte della prevenzione dei conflitti, ma per fare questo serve un'analisi del rischio.
- I militari in USA sono quelli che sono arrivati per primi su un campo distrutto da tre uragani, ma sono anche quelli che si preparano alla difesa. I militari sono grandi utilizzatori d'energia e ci sono politiche di mitigazione per una riduzione dei consumi.
- Stiamo entrando in un mondo sempre più instabile, dove i fattori di cui abbiamo discusso creeranno sempre più crisi, è quindi una faccenda di sicurezza nazionale anche se la valutazione del rischio non proviene da uno studio DoD, ci sono tanti approcci ai problemi che è possibile seguire.
- Negli USA come in Gran Bretagna la sicurezza nazionale ha quattro pilastri: leva economica, diplomatica, sviluppo d'abilità tecnologiche, capacità militari. Dovremmo pensare alla soluzione militare solo per ultimo, ci sono tanti militari in pensione che si spendono per trovare soluzioni diplomatiche ed economiche, ignorando la soluzione militare. E' un'importante osservazione che la mitigazione è preferibile all'adattamento. Lo shale gas/oil è una risorsa che ci permette di muovere verso una nuova forma d'energia, l'urgenza odierna è motivata dall'opportunità di lavoro create, e sicuramente bruciare oggi carbone è peggio che bruciare gas naturale. I prezzi del gas in USA sono bassi, stiamo però iniziando ad esportare shale gas ed il prezzo sale. L'idea di creare un'organizzazione internazionale formata da militari per prevenire conflitti è certamente una grande idea!.
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