Passa ai contenuti principali

la Fantascienza Utopica di Bankitalia

Nel paper econometrico diffuso da Bankitalia, vi sono pesanti errori sistemici, circa le stime e gli impatti futuri su quanto dichiarato, vediamo il perchè:


http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/qef/2018-0431/index.html

  • Sono totalmente assenti nei conteggi di Bankitalia, i danni da Climate Change. In Italia tuttavia ci saranno danni da climate change, infatti ce lo dice IPCC quanto la Climatologia: in assenza di uno shock climatico esterno (come lo stop della AMOC), il contesto Mediterraneo è destinato a desertificarsi, ci saranno cali di rese agricole ed aumento dei prezzi per il cibo, shock idrici, bombe d'acqua ed alluvioni, mini-uragani mediterranei, tornado, proliferazioni di malattie tropicali, risalita del livello del mare con infiltrazioni di acqua salina e riduzioni degli stock idrici, oltre alle normali piaghe italiche come terremoti, eruzioni vulcaniche, frane ecc... Per lenire tali danni serviranno investimenti (ossia capacità di leverage) ed ovviamente accesso dai mercati a risorse energetiche (per sostenere l'adattamento) ma le Fonti Energetiche subiranno forti variazioni di prezzo in funzione dello scenario in cui la WWIII e GP2 detoneranno (FALSO RITORNO ALL'ETA DELL'ORO, CATASTROFE ULTRAVIOLETTA, SURROGAZIONE INERZIALE ESPLOSIVA).
  • Non esiste una crescita infinita in un pianeta di dimensioni finite: questo limite economico sia i Monetaristi quanto i Keynesiani, sembrano non averlo capito, ed essere di DURA CERVICE, tali da non volerlo accettare. Nemmeno in Bankitalia lo hanno capito!.
  • Non c'è traccia nello studio di Bankitalia della Carbon Bubble e non vi è traccia della bomba climatica degli idrati di metano in Siberia. Tutti eventi che però già oggi impattano direttamente anche in Italia, essendo l'Italia una penisola nel Mediterraneo, dentro il pianeta Terra.
  • La NATO in un suo paper parla esplicitamente d'impatti militari (ossia guerre) già a partire dal 2030 a causa della sovrappopolazione e degli impatti del climate change. Non c'è traccia di questi eventi futuri, nel paper di Bankitalia, il quale da per scontato che il XXI secolo porterà pace e prosperità al genere umano. Confrontare con NATO, Climate Change, and International Security
  • I ricercatori di Bankitalia non hanno nemmeno la scusante di poggiarsi sugli scenari proposti dall'IPCC sui sentieri RCP2.6 e RCP4.5 perchè pure questi, sono speculazioni di Fantascienza in quanto IPCC suppone l'esistenza di tecnologie di TERRAFORMAZIONE (di cui ad oggi non c'è traccia, nessun paese nel mondo sta investendoci sopra, non si sa con quale energia si potranno sostenere le tecnologie di terraformazione per essere efficaci e senza creare ulteriori gas serra, per avere quanto prima un bilancio mondiale d'emissioni gas serra che diventi negativo). Al momento siamo già proiettati su una dinamica di +4C essendo il livello di 402PPM già sufficiente a produrre nel tempo un enorme variazione climatica 
Survivable IPCC projections RCP2.6 and RCP4.5 are science fiction: reality is far worse!

Di tutto questo, nel paper di Bankitalia non v'è traccia, è come se l'Italia fosse calata nell'IPERURANIO di una perenne pace e prosperità, priva di cambiamenti climatici, priva di migrazioni massive, priva di guerre regionali, priva d'epidemie e shock idrici e cali da rese agricole e carestie, priva di shock energetici, priva di tensioni sui mercati finanziari e valutari, priva di tensioni future in tutto il mercato delle Commodities, dato che nel documento semplicemente s'ignora sistematicamente quale sarà l'ambiente economico ed il contesto,  i danni da climate change dei prossimi decenni. Semplicemente s'ignorano le migrazioni apocalittiche, s'ignorano le guerre future dei prossimi decenni, s'ignorano ogni cosa e ciò comporta gravi errori metodologici dato che poi palesemente si sovrastimano le crescite della produttività di lungo periodo dell'Italia in quanto provengono da serie storiche del passato che sono prive di ogni rappresentatività futura!.
  • Quindi, un paese ad economia prevalentemente di trasformazione privo di materie prime e fonti di energia, in un contesto in cui le risorse diventano più rare, non potrà mantenere il proprio livello di produzione, a causa delle difficoltà d'accesso a materie prime, semilavorati, energia. Anche a causa del fatto che, il proprio spazio sarà soggetto a danni e mutamenti climatici e migrazioni bibliche, che di certo creeranno guerre, danneggiando e/o distruggendo l'apparato produttivo. Per cui il trend futuro del Pil/Produttività non potrà che essere assai calante nel tempo.
  • Infatti gli impatti tra Climate Change e Sovrappopolazione e Sicurezza ossia Guerre sono temi sempre più rilevanti trattati dai panel di ricerca NATO, ma i ricercatori Bankitalia ignorano tali elementi, non c'è traccia di tali discussioni nel paper di Bankitalia
Tirando le somme, quindi come si può valutare lo studio proposto da Bankitalia?! 
Semplice, come un bel libro di Fantascienza Utopica!

Ovviamente senza stare a fare polemica, sul fatto che l'Economia non è una scienza esatta, ma una Scienza Sociale e fare stime numeriche superiori a 1 anno, sono speculazioni soggettive prive di ogni fondamento, semplicemente perchè nessuno sa quali saranno le cifre effettive dell'Economia di ciascun paese oltre il secondo anno.

A riprova c'è il fatto che i DEF presentati dai governi, ogni anno vengono riscritti in funzione del cambiamento dei parametri del contesto economico e che le proiezioni finanziarie offrono solo una visione parziale e CETERIS PARIBUS le ipotesi al contesto dei modelli. Cosa che implica che al mutare delle ipotesi al contesto dei modelli, i dati estratti possono essere esattamente l'opposto di quanto sintetizzati. E di certo, omettere megatrends e dati già oggi noti, che nel futuro non faranno che crescere d'importanza, non rende consistente e plausibile una ricerca, che vorrebbe gettar luce sul futuro, intorno al 2050.

E' per questo che le grandi aziende, per affrontare i rischi futuri dove risiedono eventi ad alto impatto ed eventi impredicibili, di solito si affidano alla Pianificazione Strategica ed all'Orientamento Strategico di Fondo e non a Simulazioni Econometriche.