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TED' Stuffs about Climate Change (part II)

Tre filmati multimediali facilmente rintracciabili in YouTube che danno una sintesi recente, del problema climate change, con 3 piccole conferenze, tutte da visionare!.

Seven surprising results from the reduction of Arctic Sea ice cover

Dr. Barber ottenne il suo master all'Università di Manitoba ed il dottorato all'Università dell'Ontario in questo filmato del 2014 il professore illustra il tema degli impatti di una riduzione della calotta polare.

In estate ed autunno il livello del ghiaccio artico è sempre minore e c'è sempre una maggiore area dell'Oceano Artico che è libero dai ghiacci. Poi in inverno e primavera i ghiaccio torna a formarsi ed a coprire la calotta artica. Quando il professore ha iniziato i suoi studi, la calotta artica aveva pochissimi cambiamenti e nessuno s'immaginava che il Climate Change causasse una massivo dissolvimento della calotta artica, tale da essere preso come indicatore più palese, diventando il simbolo del Cllimate Change. Quello che stanno osservando e misurando in Artico, è qualcosa di unico per i tempi della scala umana.
  1. La cosa che ha sorpreso il professore che con il tempo ha studiato l'Artico, è che lo scioglimento estivo con la ricostituzione ciclica invernale, ha però generato del ghiaccio molto più sottile e salato, rispetto a quello che c'era in origine che invece era spesso 10mt-15mt, quindi anche in inverno c'è in effetti meno massa ghiacciata. 
  2. Inoltre in estate abbiamo più neve ma questa è fresca e non si lega al ghiaccio. 
  3. Questo nuovo ambiente impatta sugli animali tra tutti l'orso polare che si sta estinguendo: in certe aree l'ambiente è più favorevole in altre sta diventando ostile per gli orsi polari, ma il saldo è negativo.
  4. Ma non c'è soltanto l'impatto sugli orsi polari ma anche su tutto l'ecosistema polare!. Ci sono specie ittiche dell'Atlantico che stanno iniziando a popolare parte di quello che era l'oceano Artico. 
  5. Nel 2010 i cinesi con propri rompighiaccio e con i russi hanno aperto la via dell'artico al trasporto commerciale, per accorciare le rotte dall'Asia all'Europa oppure al Nord del Canada. Inoltre c'è molto interesse per estrarre petrolio, gas, minerali in quelle aree ma il rischio di contaminare con dell'inquinamento tali aree è reale!.
  6. Un'ipotesi di lavoro sui vortici polari, che è ancora da testare: si ritiene che durante il periodo estivo-autunnale vi sia più evaporazione nell'Oceano Artico a causa del diverso albedo del mare,  quindi tenderebbe a formarsi un campo d'Alta pressione piuttosto che un campo di Bassa pressione, come invece dovrebbe essere.

Major Sea Level Rise in Near Future

Se vuoi sapere qualcosa sul Cambiamento Climatico, domanda a qualcuno che c'è stato. Il dr. Jason Briner è stato 35 volte al circolo polare artico, in Alaska, nel Canada Artico, Groenlandia e Norvegia. In questo video del 2016 il professore associato di geologia all'università di Buffalo, ricercatore esperto di ghiacciai e clima, specialmente nelle regioni artiche, affronta per TED Talks la questione climatica. 
Nell'agosto del 2016 i climatologi riportano che il mese di Agosto è stato il sedicesimo mese di perdita di ghiaccio ai poli, gli ultimi 18 anni sono stati i più caldi anni mai registrati nella storia umana. I climatologi sono come medici, osservano e misurano lo stato del pianeta Terra per inferirne lo stato di salute. Tutto questo extra-calore come influenza la massa dei ghiacciai in Groelandia ed ai Poli?!. Tutti i dati registrati indicano un massiccio scioglimento dei ghiacciai, si sono ritirati sia sulla terra, e nei poli si sciolgono e l'acqua finisce direttamente in mare

Il dr. Briner è originario di Seattle, dove con il tempo ho studiato che i ghiacciai sono la stratificazione di nevicate, le quali non si sono sciolte e si sono trasformate in ghiaccio ed essendo pesanti, risentono molto della forza di gravità, modellando con il tempo il territorio. Dal 1994 con il conseguimento del dottorato PhD, ha effettuato oltre di 50 viaggi nel circolo polare artico e zone limitrofe per studiare i ghiacciai. Per datare i ghiacciai si prendono campionamenti delle rocce vicine, ne si studia la chimica per capire quando in ere geologiche tali ghiacciai si sono formati. 

Inoltre spesso dai ghiacciai si formano rii e laghi sui bordi o sul fondo delle valli, in questi laghi si stratificano sedimenti da cui ricostruire la storia del ghiacciaio. E' utile quindi estrarre un caratoggio di tali sedimenti per ricostruire i mutamenti. Ci sono ghiacciai che si sciolgono così rapidamente, che l'oceano nelle strette insenature dei fiordi non riesce a portare via i pezzi di ghiaccio staccati dal ghiacciaio madre. Si forma un'enorme granita di ghiaccio che galleggia ma che èt destinato a sciogliersi.

Che cosa sta facendo l'oceano a causa dello scioglimento dei ghiacciai?!
Nell'ultimo secolo, i mari sono saliti di 1 piede (+0.30mt) e nel prossimo secolo ci si aspetta che i mari salgano di 2-3 piedi (+0.60mt-0.91mt). Per dare un senso dell'enorme massa d'acqua che si riverserà negli Oceani della Terra, si stima che tale risalita costi al mondo circa 28 MILIARDI di Dollari alle economie del mondo, per mitigare od adattarsi ai danni.

C'è però un evento "game changer" in ambito climatico, il collasso dell'Antartide, che ci si attende che inizierà a scomparire interi ghiacciai sul mare dal 2100, causando una forte risalita del livello degli oceani di 20piedi (+6mt) e sarebbe una catastrofe planetaria!.

La salita degli oceani è correlata anche al livello di CO2 in atmosfera, più è presente e più i ghiacciai perderanno massa, diventando acqua di mare!. 

Continuando con il livello di emissioni attuale, entro il 2100 la risalita degli oceani saranno di 10 piedi (+3mt) e non di 2-3piedi, quest'ultimo era il valore stimato per l'accordo di Parigi di 10piedi=+3mt entro la fine del XXII secolo. 

Mentre al termine del XXII secolo +25piedi (+7.6mt) una catastrofe immane per il pianeta Terra.


Megaboulders, shocking Evidence for Future Climate

Filmato del 2017 illustra rapidamente le tesi di alcune ricerche climatiche, elaborate su alcuni massi giganti che misteriosamente giacciono da tempo immemore sulle coste delle Bahamas. Questi mega massi sono stati trasportati dove sono da mega-tempeste, che si ebbero a scatenare in epoche in cui il clima sulla terra era assai diverso, la loro datazione risale ad ere geologiche di 120mila anni fà, quando il mare era più alto di +3mt circa +9mt. Questi enormi massi sulle coste delle Bahamas rappresentano un minaccia ed un monito, in quel tempo in cui l'uomo non c'era, il livello della CO2 era prossimo ai livelli attuali!. 

Dr.J.Kiehl National Center of Atmospheric Research- Andando indietro nel tempo in ere paleoclimatiche passate, in un tempo in cui il clima era molto più caldo, il sistema anticiclonico che si formava ai tropici raggiungeva anche le zone polari-.

Dr.B.Tormey Western North Carolina University -le temperature medie di quel periodo quando l'uomo non c'era ancora, erano in emdia leggermente di poco superiori alle attuali. Quindi in un prossimo futuro ci sarà da attendersi lo sviluppo di mega-tempeste!.-

Dr.J.Hansen NASA PhD -Ci sono evidenze di super-tempeste che in quell'epoca sferzavano il globo 120mila anni fà!. Con un livello del mare molto più alto e con una tale potenza da trascinare massi da 100 TONS sulle coste!. Alcuni scienziati pensano che tali rocce furono trasportate da Tsunami. Ma nuove ricerche hanno portato evidenze geologiche che spiegano che la migliore spiegazione per tali enormi massi, siano delle super tempeste di 120mila anni fà!-

Nel 2013 il super tifone Haiyan ha traportato sulla costa ad Est delle Filippine nella zona di Samara, delle rocce delle dimensioni di un pulman, evento naturale a conferma degli studi effettuati sui massi delle Bahamas. Alla luce di tale evento accaduto nelle Filippine, nuovi studi hanno dimostrato che onde alte 30metri potrebbero spostare massi da 50 tonnellate, così come alcuni massi di tali dimensioni sono stati trovati in Irlanda di cui non se ne comprendeva inizialmente la natura geologica rispetto al contesto irlandese.

Tutti gli studi climatici sugli uragani e tifoni, indicano che ci si sta avviando verso la nascita di supertempeste, dato che sia la violenza e la forze di tali eventi climatici sono destinate a salire, quanto la loro frequenze nel tempo!.