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Game Over for the Climate? Can we control the climate crisis in time? Updates from Permafrost Report 2017

Tre filmati multimediali facilmente rintracciabili in YouTube che danno una sintesi recente, del problema climate change, con 3 piccole conferenze, tutte da visionare!.
Game Over for the Climate?
File del 2/4/2017 in Marrakesh per il COP22 con interventi dell'eminente scienziato della fisica degli oceani Dr. Peter Wadhams, e della moglie Dr. Maria Pia Casarini discutono la possibilità che i giochi per il clima della Terra siano terminati.

Sono finiti i giochi per il clima della Terra?!

Concentrazione Rappresentativa di Sentieri ossia come le cose andranno se l'umanità agirà in un modo oppure in un altro nelle sue scelte climatiche. Sono possibili traiettorie sul futuro climatico con differenze tra una Distruzione Climatica ed un Clima Caotico.

Nelle rappresentazioni proposte dall'IPCC sugli scenari, nel migiore scenario (crescita temperatura media +2°C) quanto in quello intermedio (crescita temperatura media +3°C), si suppone l'esistenza di tecnologie per ingegnerizzazione del clima. Ossia tecnologie per la cattura e sequestro della CO2 di cui al momento non vi è traccia. Non sono previsti invece tecniche di ingegnerizzazione climatica per la linea rossa (business as usual). Il punto è che se non ci saranno queste tecnologie, da poter impiegare dopo il 2050 per sottrarre CO2 la situazione sarà ingestibile!.

Dr. Peter Wadhams - Le RCP sono modelli complessi, una visione complicata su come potrebbe detonare il climate change il quale è frutto di quanta CO2 c'è in atmosfera e di quanta energia solare viene trattenuta sul pianeta. Tutti i modelli presuppongono ingegneria climatica, ma al momento l'umanità non è su questi percorsi in quanto non c'è riduzione, la Terra è invece lanciata sulla curva peggiore da +8.5°C d'aumento di temperatura media. 

Noi sappiamo già che i modelli che l'IPCC usa non sono validi, sottostimano gli impatti e non spiegano quello che accade nel mar polare Artico. In sostanza la traiettoria blu è impossibile da ottenere, in quanto abbiamo già da molto tempo superato il livello di CO2 a cui tale curva fa riferimento e non è possibile tornare indietro. Tristemente la curva che rappresenta davvero cosa sta succedendo al pianeta è la curva rossa, in sostanza non potremo mai sfuggire ad una crescita della temperatura media di almeno +4°C. 

Questo a meno che, già oggi non iniziamo a tagliare le emissioni di CO2. Il tempo non si ferma al 2100 ma continuerà a trascorrere e con questo trend, il clima diventerà catastrofico sulla Terra con +8.5°C. In un mondo di crescita della temperatura media di +4°C le produzioni di grano collasseranno, in quanto seri impatti già si avranno con una crescita media della temperatura di +1.2°C che abbiamo già superato. 

A causa del continuo scioglimento della Groenlandia e del ghiaccio Artico in Estate-Autunno, ci sarà almeno +1mt di crescita del livello degli oceani. Continui allagamenti di zone povere come il Bangladesh che consta di 140MLN di persone. Problemi alle infrastrutture dei porti ed anche Shangai sarà allagata!. Guerre per le risorse e per il cibo!. 

Tra gli elementi non predicibili sono i rilasci di metano ed idrati di metano che si stanno sciogliendo nel mar Artico e nel permafrost, che non saranno più catturati dal gelo ma irromperanno nell'atmosfera diventando un fenomeno a positive feedback non controllabile dall'umanità. Arriveremmo in +6.5°C di crescita della temperatura media se il metano del permafrost prenderà ad aspergersi in atmosfera. Quindi il resto della CO2 che aggiungerà l'uomo non farà che continuare a far crescere l'effetto serra, sommando i due diversi fenomeni.-

Dr. Maria Pia Casarini - Ma cosa accadrà alla gente della Siberia?! Noi sentiamo dei problemi climatici dell'Africa, con massive migrazioni verso aree più temperate, ma c'è anche la questione dei popoli siberiani, da sempre abituati a convivere con il ghiaccio. Non si tratterà di passare ad una vita sedentaria, ma un drastico cambio dello stato del mondo. L'Artico potrebbe ad esempio diventare con clima meno freddo ed un bel posto dove vivere rispetto a quello che succederebbe altrove. L'interesse di tante nazioni ad essere accolte nel Consiglio Artico è già indice di una tendenza di dove il mondo andrà. In COP22 c'è molto ottimismo, ma il fatto è che si apre una questione sulla tecnologia o che sviluppi di tecnologia in breve tempo sarà possibile fare, per la cattura e stoccaggio della CO2 di cui al momento, c'è invece una questione totalmente aperta!.-


Arctic Sea Ice and Permafrost Status Report 2017 Fall Meeting
J.Mathis NOAA Artic Reserch Program - L'Artico è sempre stato il surgelatore del pianeta, ma la porta del surgelatore è stata lasciata aperta ed il freddo sta andando via. L'elemento di minaccia più grave per il popolo americano e per tutti gli altri abitanti del pianeta Terra, è lo scongelamento dei ghiacci della Groenlandia ed il riscaldamento del Mar Polare Artico. Lo scioglimento del ghiaccio della Groenlandia potrebbe innescare rapidamente una catastrofica rapida crescita del livello dei mari, mentre il riscaldamento atmosferico che si sta avendo nell'Artico è causa del rallentamento dei Jet Streams, i quali inducono forti cambiamenti climatici alle latitudini più basse con aree cicloniche ed anticicloniche stagnanti che impattano sul clima causando eventi estremi. I cambiamenti climatici che stanno accadendo nell'Artico non rimarranno in Artico ma si espanderanno su tutto il pianeta Terra, cambiando la nostra vita. Dovremo convivere con maggiori eventi estremi, costi per gli acquisti per le risorse alimentari più elevati, oltre all'impatto di migrazioni per rifugiati climatici. Se osserviamo i dati del 2017 si rilevano grande stabilità nel trend di un riscaldamento, nessun segno di un raffreddamento, nessun processo che potrebbe riportare l'Artico ad una stabilità con un clima più freddo come quello di dieci anni fà. Le temperature artiche continuano a crescere al doppio della temperatura media globale, ossia l'Artico si sta riscaldando al doppio della velocità del resto del pianeta!.-

E.Osborne NOAA Artic Reserch Program - Il 2016 è stato l'anno più caldo del polo Nord dal 1900 sino ad oggi. Nel 2017 le temperature medie sono state di +1.6°C come temperatura media calcolata tra le temperature medie dal 1991 al 2010. Nel 2017 si è raggiunto il valore minimo storico della copertura di ghiaccio al Polo Nord, con dati presenti dal 1979 anno in cui vi furono satelliti che poterono misurare la copertura di ghiaccio polare. Anche nel periodo più freddo stagionale del polo Nord, si sono raggiunti i valori minimi d'estenzione mai registrati sino ad oggi. Il ghiaccio artico è sempre più sottile, quello invernale è giovane e salato ed è pronto a sciogliersi nei periodi Estate-Autunno che sono i mesi più caldi nel polo. Solo il 21% della copertura ghiacciata è ancora ghiaccio antico e restio a sciogliersi, il restante 79% è tutto ghiaccio giovane, sottile e salato. Questo comporta un cambio dell'albedo oltre che un aumento della temperatura sia dell'acqua quanto dell'aria. Infatti in Agosto la temperatura dell'acqua artica era di +4.9°C rispetto allo zero termico estivo che era stato misurato nel 1979. La zona del mar polare vicino allo stretto di Bering tende a riscaldarsi rapidamente, sia per il diverso albedo, sia per l'acqua dell'oceano Pacifico che vi entra con maggiore facilità.-


S.Zador NOAA Fisheries Alaska Science Center - Nella zona del mar Artico privo di ghiacci si formano alghe e tende ad essere più pescoso, mentre nelle zone ancora gelate c'è meno pesce in quanto c'è meno alghe-

V.Romanovsky University of Alaska Fairbanks - Per la prima volta nel 2017 rispetto al 2005 la zona artica sta iniziando a sperimentare una minore presenza di neve. Un leggero rallentamento nel 2017 dello scioglimento del ghiaccio della Groenlandia rispetto alla forte accelerazione dei precedenti 10 anni, ma nonostante questo la Groenlandia continua a dare un grosso contributo negativo in Oceano, scaricando acqua dolce per lo scioglimento dei ghiacciai, continuando a perdere massa ghiacciata dal 2002 (anno d'inizio delle misurazioni satellitari in Groenlandia). Le temperature più calde stanno impattano in Siberia, Norvegia, Canada, Alaska scongelando una parte del permafrost a conferma del fatto che nel 2017 è stata misurata la temperatura più alta del permafrost rispetto alle serie storiche precedenti dal 1980. Grandi impatti per scioglimento del permafrost per chi vive in tali aree: le case franano, le strade crollano, massicce dosi di gas ad effetto serra (come il metano) sono rilasciate in atmosfera.-

Domande & Risposte dal pubblico:
Associated Press: Che cosa sta facendo il permafrost?! Il suo tasso di scioglimento è cambiato rispetto alle rilevazioni di 10 o 15 ani fà?!

V.Romanovsky-I nostri dati provengono dal nord america ma stiamo attendendo dati anche da altri paesi. Il trend di riscaldamento del permafrost non si è mai interrotto nel tempo, in termini di tasso di scioglimento questo varia nel tempo ed il suo trend non è lineare, ma la cosa grave è che stiamo osservando un riscaldamento del permafrost negli ultimi 4 anni di cui nei precedenti 10 o 15 anni non c'era traccia!. In termini assoluti il tasso di scioglimento è piuttosto lento, in quanto è alta l'inerzia di tale sistema ed occorre tempo al permafrost per sciogliersi. Lo scioglimento del permafrost in atto al momento accade solo in talune aree al doppio della sua velocità, mentre in altre zone non accade questo. In ogni caso se questo trend di riscaldamento continuerà e non può che essere così non essendoci traccia di altri trend inversi, l'intero scioglimento del permafrost s'estenderà ad esempio a tutta l'Alaska nei prossimi 10-15 anni. Tali tipi di trend riferibili all'Alaska, sono molto simili sia ai dati provenienti dal Canada quanto dalla Siberia russa.-


Expert asks, can we control the climate crisis in time?
File multimediale del Dicembre 2017 il professor Stefan Rahmstorf climatologo ed oceanologo all'università di Potsdam, nella conferenza climatica a Bonn del dicembre 2017 espone i principi base del cambiamento climatico, i sentieri di sviluppo climatici, domanda se possiamo davvero controllare la crisi climatica.

-Il livello della CO2 continua a crescere, il dato aggiornato giorno per giorno è stabilmente sopra quota 404ppm ed ha raggiunto il livello pià alto sulla Terra negli ultimi 3MLN di anni!! ed il livello di riscaldamento a cui stiamo sottoponendo la Terra è ad oggi pari a 2Watt/mq. Si hanno anche impatti nella chimica, gli Oceani grandi assorbitori di CO2 stanno crescendo come acidità, cambiando profondamente la vita dei processi biologici ad un rateo mai osservato prima. Il plancton potrebbe dissolversi dentro l'acqua di mare, scomparendo come cibo, ragione per cui occorrerebbe ridurre da oggi le emissioni di CO2. 

Il trend delle temperature medie in crescita sul pianeta sono amplificate nei picchi dal fenomeno del Nino o ridotte dalla Nina, ma a parte questa naturale variabilità il trend al rialzo delle temperature è stabile. Nel passato della storia della Terra ci sono state forti variazioni climatiche di -3°C circa 20mila anni fà, -2°C 12mila anni fà, -1°C 8mila anni fa. Questo fu il periodo delle grandi glaciazioni causato da modifiche nell'orbita della Terra, tale ciclo naturale poi s'invertì riportando per i successivi 10mila anni a +0.5°C quindi le attività antropiche per la combustione di carburanti fossili per la produzione d'energia, hanno modificato tale trend. 

Osservando il pianeta dallo spazio, dalle prime rilevazioni satellitari sulla calotta polare nel 1970s si è registrato un chiaro trend di scioglimento della calotta polare, il trend produrrà in Estate-Autunno il mar polare artico libero dai ghiacci. Non è possibile predirre esattamente la data di quando questo accadrà, ma è cero che non dista che pochi decenni da oggi. Con il passare dei decenni dal 1950 ci sono aree della Terra che hanno preso a soffrire di un'altissima e crescente variabilità climatica in termini di 1.sigma, 2.sigma, 3.sigma, e tale variabilità non era mai stata osservata prima. Ad esempio in Arizona, India stanno iniziando a sperimentare i primi impatti di questa mutazione climatica. 

I mass media spesso contestano o chiedono se questa variabilità è causa del climate change o meno. La risposta è semplice: osservando i dati del grande quadro è ovvio che tale variabilità è frutto del cambiamento climatico. Un altro effetto del climate change è la crescita dei fenomeni metereologici violenti, con grande rilascio istantaneo di alte quantità d'acqua con penuria di fenomeni in altri periodi di tempo. Un'altra cosa che gli studi climatici indicavano è che si sta verificando è che la zona del Mediterraneo si sta desertificando. Sicuramente la Siria è stata una vittima di questo evento di penuria d'acqua potabile che ha concorso alle rivolte e guerra in Siria. Tra le previsioni attese ci sono che parte del Portogallo e della Spagna muteranno in deserti ,anche se lo scenario globale del riscaldamento fosse limitato ai +2°C come è atteso dal protocollo di Parigi. 

Il prossimo punto è smettere di chiamare le super-tempeste degli uragani, come eventi naturali, dato che la creazione delle super-uragani è effetto del climate change e quindi in ultima analisi è un prodotto dell'attività antropica. Anche il livello dei mari avrà a cambiare, anche e sopratutto per lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia, i dati satellitari indicano dove e come e quanto sottile diventano i ghiacciai perenni della Groenlandia. Così come l'Antartide per il momento sta perdendo massa sopratutto nella zona Est la quale produrrà una destabilizzazione di +3mt nei prossimi 300 anni. 
Esistono quindi dei Tipping point, ossia dei BOILING POINT CLIMATICI, che una volta passati sono parametri indicatori del cambio dello stato del mondo, in una nuova posizione altrettanto stabile quanto la precedente. Quanto più si attende a ridurre le emissioni, tanto più ripida e drastica dovrà essere in futuro la riduzione di emissioni di CO2 per stare dentro l'accordo di Parigi. Tanto più rapide e declinanti oggi fossero in termini assoluti le emissioni di CO2 tanto meno ripide saranno le curve di riduzione nei prossimi decenni. 

Se aspettiamo altri 15 anni senza fare niente, poi saremmo bolliti in quanto non staremo più dentro il trattato di Parigi dei +2°C ma sfonderemo tale limite, in quanto non sarà possibile avere emissioni negative di gas serra. Anche a riguardo le fantomatiche tecnologie di geo-ingegnerizzazione per la cattura, stoccaggio di gas serra, la cosa è alquanto aleatoria. Ci crederò alla loro esistenza, quando le vedrò, ma sono assai scettico sulla loro reale esistenza in un prossimo futuro, tale anche da generare emissioni di CO2 negative a livello planetario!.-