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Dibattiti vari sui Cambiamenti Climatici

Greenland is melting!
La giornalista della CNN Clarissa Ward visita la Groenlandia, per apprendere quanto veloce la calotta di ghiaccio si stia sciogliendo. Il cambio d'albedo genera un processo che accelera lo scongelamento di un ghiacciaio mentre enormi cascate d'acqua producono morene, dentro le quali l'acqua nella forma liquida scava sopra la roccia e sotto il ghiaccio, una nuova strada per raggiungere il mare, mentre lubrifica ed erode e riscalda la parte bassa dei ghiacciai, accelerando ulteriormente il processo di scongelamento. Fotografie, rilevamenti satellitari, e persino testimoni oculari hanno visto in pochi decenni accelerare lo scongelamento, con enormi quantità d'acqua dolce e fredda che si stanno riversando nell'Oceano Atlantico.


How Climate Change triggers War
Il professor Richard Seager, Lamont-Doherty Earth Observatory-Columbia University è in trasmissione con Thom Hartmann. Quattro anni di sanguinosa guerra civile, hanno causato oltre 200.000 vittime in Siria. Gli esperti, dicono che il caos della Siria è tutto causato dalla politica siriana del partito Bat, ma il cambiamento climatico potrebbe essere il vero colpevole?

Prima della rivolta siriana, 3 anni di grave siccità si sono abbattuti sulla Siria, devastando l'economia e la vita della gente, che già viveva in una penuria d'acqua potabile. Il clima sta cambiando, gli impatti ambientali sono catalizzatori di rivolte, in contesti già densamente piagati da ragioni economiche, politiche, demografiche ecc... ne aumentano il malessere della popolazione, che causano guerre civili e migrazioni. Milioni di persone sono migrate dalla Siria verso il Libano e verso la Turchia. Forse, la serie di guerre potrebbe continuare nell'area medio-orientale? In Turchia, in Siria, in Iraq, nel Medio-Oriente che andrà in crisi anche per una maggiore penuria d'acqua?

Dr.Michael Mann: We are even closer 
to Climate Disaster than IPCC predicts
Il nuovo report IPCC sul cambiamento climatico apre la strada sulla discussione al cambiamento climatico entro il 2030 ma lo scienziato Michael Mann dice che le previsioni IPCC sono troppo conservative, la realtà è di gran lunga peggiore!. Stiamo raggiungendo TIPPING POINT CLIMATICI, dopo i quali i processi stazioneranno in un nuovo punto di equilibrio diverso, immerso in un profondo cambiamento climatico. Tutto questo sta succedendo adesso, proprio ora, che causeranno in pochi decenni la risalita del livello del mare ad +1MT. Crisi idriche, tempeste violente, uragani con potenza accresciuta, incendi selvaggi, sono tutte facce del cambiamento climatico, tutto questo con appena +0.5°C di cambiamento climatico consolidato, ma per ogni piccola variazione in più, il clima che ci attende nei prossimi decenni moltiplicherà esponenzialmente danni e fenomeni meteo violenti e frequenti, figuriamoci quelli che saranno con un incremento di +1.5°C. Si passeranno TIPPING POINT CLIMATICI entro il 2030 al massimo entro il 2040, poco importa decennio più o decennio meno. Al momento l'incremento medio delle temperature già si avvicina molto a +1.5°C ed ancora non stiamo facendo niente, continuando con il Bussiness As Usual, con questo trend raggiungeremo in pochissimo tempo anche il limite dei +2°C. Le persone possono però impattare sul processo con il proprio voto, ma sul momento non abbiamo nessuna leadership mondiale su questo problema, solo posizioni sparse. Presto le guerre emergeranno e dobbiamo fare qualcosa. Ci sono due posizioni fake nella gestione trumpiana, la prima è che il climate change non esiste, la seconda è che è talmente grande che gli USA non possono fare niente. C'è ancora un pochino di tempo per riuscire ad abbassare le emissioni, ma non è più tempo di fare niente, negando il problema. C'è un dibattito se intervenire sul lato della domanda o dell'offerta energetica verde, mettere una carbon tax, finanziare le energie verdi rinnovabili, usare più metano al posto del carbone. Ci sono tante piccole azioni da fare per attaccare il problema del climate change. Se il nuovo presidente del Brasile darà l'ok alla crescente deforestazione dell'Amazzonia, questo è un problema perchè la deforestazione riduce l'assorbimento naturale della CO2 aggravando il problema del cambiamento climatico. Ma attualmente nel mondo il grosso delle emissioni di gas serra è composto dall'utilizzo d'energia fossile per la produzione d'energia e per il settore dei trasporti. Il nuovo rapporto IPCC serve per far emergere il problema che sta accelerando, ma ancora siamo lontani dalla soluzione che serve e che propone in modo blando il report IPCC.

COVER UP NASA: ARSET Overview of Scenario Planning

Che ci crediate o no, per il think tank NASA
  1. Il climate change ed i suoi effetti
  2. Lo scioglimento degli idrati di metano in Siberia con positive feedback
  3. I gas ad effetto serra già rilasciati in atmosfera
  4. Le tecniche shale oil/gas 
  5. Le Tecnologie di TERRA FORMAZIONE
non sono variabili chiave per l'umanità nei prossimi 30 anni, quindi non devono essere discussi e modellizzati in modo coerente, per essere posti a sistema all'interno di una pianificazione strategica!.

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Dibattiti sui cambiamenti climatici in Italia
Il dibattito è successivo alla proiezione del nuovo documentario di Al Gore "Una scomoda verità 2", proiettato in anteprima a Milano il 7 ottobre 2017 presso il nostro Auditorium. A moderare il dialogo tra i due, Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani. L'iniziativa è stata promossa, insieme ad altri partner, da Aggiornamenti Sociali e San Fedele Cinema.

Climatologo, direttore della rivista “Nimbus”, presiede la Società Meteorologica Italiana. Divulgatore e insegnante di eco sostenibilità (privata e pubblica) in scuole e università italiane ed europee, ha lavorato per Rai 3 a “Che tempo che fa”, “TGR Montagne” e nel 2015-16 ha condotto “Scala Mercalli”. Editorialista per La Stampa. Tra i suoi libri: Il mio orto tra cielo e terra (2016). Fu allontanato da Rai3 nel governo Renzi in quanto ritenuto un GUFO.

Critiche al dibattito italiano:
  • Invocare la sostituzione etnica degli italiani, come strumento per lenire le piaghe dei sub-sahariani (che sono già oggi, in pesante sovrappopolazione) non è una soluzione: 1-non servirà a risolvere il problema di un mondo sovrappopolato nel 2050 con un Africa a 2.4MILIARDI. Per cui dovendo migrare per varie esigenze 1.2 MILIARDI di africani, questi non potrebbero essere accolti in Italia per fisica carenza di spazio e risorse. Inoltre, 2-l'incameramento di migranti economici farà collassare il reddito procapite italiano del 2050 causando la distruzione la penisola italica. 3-L'Italia sarebbe probabilmente isolata politicamente dai fratelli europei, dato che i migranti economici non sono accolti in Europa ma in Italia sì, con il business dell'Africa Ferries che è stato pesantemente perseguito da Renzi svuota Africa. 4-I politici italiani sono eletti e pagati dagli italiani per fare gli interessi ed il bene degli italiani: i politici italiani non sono pagati per caricarsi sulle spalle tutto il male e le piaghe del mondo, perorando la strategia bergogliana del sacrificio di Isacco 22,1. Anche perchè chi non è cattocomunista, potrebbe supporre che il vero scopo dei cattocomunisti sia solo quello d'ottenere 1.2MLD di voti di comunisti africani, disinteressandosi degli interessi nazionali del popolo italiano. Quindi, è strano che il dr.Mercalli non abbia invocato una tardiva politica di controllo delle nascite per l'Africa!.
  • Già oggi si può dire che è molto probabile che nel lungo periodo l'Italia abbia un pil decrescente, con una curva demografica calante, il pil pro-capite sarebbe tendenzialmente costante. Incamerando però immigrati clandestini la curva demografica italiana sarebbe fortemente crescente, con un pil calante, il reddito procapite collasserebbe: sinonimo questo di morte e distruzione, guerre civili, secessioni, pulizie etniche e pandemie...Viceversa, con una curva demografica calante, di fronte ad un pil calante, il reddito procapite sarebbe viscoso verso il basso o quasi costante!.
  • Un paese come l'Italia ad economia prevalentemente di trasformazione privo di materie prime e fonti di energia, in un contesto in cui le risorse diventano più rare, non potrà mantenere il proprio livello di produzione, a causa delle difficoltà d'accesso a materie prime, semilavorati, energia. Anche a causa del fatto che, il proprio spazio sarà soggetto a danni e mutamenti climatici e migrazioni bibliche, che di certo creeranno guerre, danneggiando e/o distruggendo l'apparato produttivo. Per cui, interpolare matematicamente la crescita di pil e produttività italiane da una serie storica del passato, in cui sono implicite e profondamente diverse le premesse dell'ambiente economico è sbagliato!. Infatti, le seriazioni del passato, non hanno una rappresentatività adeguata al contesto economico prospettico, che invece sarà assai differente e più deteriorato del passato. 


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