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The Russian Far East as a Regional Actor in Asia

Traduzione in italiano per gli utenti non dotati di skill linguistici in inglese, per seguire la conferenza online NUPI sulla regione della Russia-Siberiana come attore regionale in Asia.

Quello che segue è un primo seminario ufficiale NEAR sull'Asia moderna, del 20/4/2015 per analizzare le relazioni tra politiche ed economia per una grande regione chiave come l'Asia. Sin da quando il presidente Putin annunciò il proprio "Pivot to Asia" in risposta alla politica USA, è nato un fermento nel dibattito internazionale sul ruolo della Russia nel suo Far East, ossia l'area della grande Asia dove sono in atto sviluppi politici ed economici. C'è stato molta discussione sulla partnership per il gas tra Cina e Russia nel far east della Siberia. Un'area considerata molto complicata dato che coinvolge molti settori così, come la questione Cina e Giappone sulle isole contese. Tre presentazioni proposte nel seminario NUPI, per esplorare la questione su come in Est Asia, le economie possono partecipare alle future questioni nel "Far East Asia".


Relatore n°1 espanderà il topic: le relazioni tra Russia e Giappone in Asia.
Le relazioni Giapponesi con la Russia si sono intensificate per ragioni energetiche dopo l'incidente di Fukushima, tuttavia poi il Giappone si è allineato con i paesi NATO per le sanzioni economiche in relazione alla crisi in Ucraina. Altri argomenti di disputa tra Russia e Giappone ci sono stati su alcuni territori a nord del Giappone e nella Siberia-Pacifica, ma tali territori erano già stati disciplinati dai trattati al termine della WWII. L'intenzione dichiarata di Putin è di volgere la sua attenzione ad Est, sviluppando la Siberia con relazioni commerciali con gli altri partner asiatici. Nell'area siberiana resta ancora vasto e diffuso il sottosviluppo economico, nonostante le risorse naturali siano ingentissime sia dal punto di vista energetico quanto minerario e di territori. Quindi la discussione si svolgerà cronologicamente seguendo due tappe temporali. Le relazioni Giappone-Russia prima di Fukushima: il Giappone importa circa 80% dei suoi fabbisogni energetici ed è un grande importatore di fonti di energia come Gas Naturale, Carbone e Petrolio in cui svetta in posizioni molto alte nelle statistiche internazionali. Dopo Fukushima il Giappone ha deciso di rivedere la sua politica energetica, contraendo l'uso dell'energia da fissione atomica, per cui ha iniziato sia una politica di diversificazione delle fonti quanto dei fornitori, con un'allargamento alle fonti rinnovabili dove è molto avanzato ma tuttavia la loro incidenza rimane relativa rispetto ai carburanti fossili. Il pipeline di gas dalle isole attorno all'arcipelago di Sahalin è stato sviluppato da aziende giapponesi, russe ed americane (Mitsubishi, GazProm e Shell) ed è rilevante in quanto copre il 10% del fabbisogno energetico giapponese. C'è poi una seconda joint-venture simile che però doveva prendere la luce tra il 2018-2019 ma è stata posta in una posizione d'attesa a causa delle sanzioni Occidentali sulla questione Ucraina. La politica estera energetica giapponese risente delle pressioni PUSH/PULL americane sulla Russia, per cui è probabile che per il momento quello che il Giappone non importerà dalla Russia, importerà dagli USA come prodotti dello Shale Gas/Oil nordamericano. C'è poi una pipeline di greggio che parte da Vostok per Hokkaido, ed è un elemento importante per l'economia russa, nel volume delle esportazioni di greggio. Ci sono anche JointVenture RussoGiapponesi nell'ambito delle energie rinnovabili, per l'eolico ottimizzato per poter funzionare in ambienti a bassa temperatura come quelli Siberiani. L'accettazione Giapponese delle sanzioni alla Russia, ha prodotto uno stallo delle nuove collaborazioni economiche, quanto delle discussioni diplomatiche sui territori siberiani a nord a cui il Giappone è interessato.

Relatore n°2 espanderà il topic: la percezione cinese sul ruolo strategico della Russia in Asia.
Prima di sviluppare il topic è importante evidenziare un piccolo contesto precedente circa le relazioni Russo-Cinesi, prima di sviluppare quale sia la percezione cinese della strategia di Putin di guardare ad Est. Le relazioni tra Cina e Russia si possono definire uno dei due grandi pilastri asiatici, in passato hanno risentito della grande politica internazionale e delle rispettive visioni imperiali. L'umiliazione cinese nei rapporti con la russia, la salita del partito comunista cinese ed i tentativi d'influenza del Comitato Centrale sul comunismo cinese. Quindi la caduta dell'URSS che ha causato cambiamenti in Cina in termini di nuovi obiettivi cinesi e quali mezzi da usare per raggiungere le ambite mete. Putin nel 2017 disse che era prioritario per la Russia sviluppare la Siberia, collegandola al più importante link economico asiatico ossia l'economia cinese. Sono iniziati rapporti bilaterali molto stretti sul gas tra Russia e Cina, investimenti miliardari hanno iniziato a piovere nell'area siberiana che è largamente sottopopolata. Cosa ne pensano i cinesi della strategia russa?! L'aspetto economico proposto dai russi è molto gradito ai cinesi, infatti i cinesi hanno risposto con il programma della "nuova via della seta" che catalizza investimenti cinesi in Asia. Il trattato sul gas tra Russia/Cina ne è un altro esempio ch epuò essere citato. Quando però si parla dell'aspetto politico-strategico e quindi anche militare, c'è da tenere a mente che l'opinione cinese è abbastanza favorevole ai russi per il momento, inoltre al momento il sistema politico cinese non ha intenzione di stringere nessuna alleanza con i russi per un comprensivo approccio strategico-militare in Asia. C'è anche un interessante dibattito in Cina sul tema che merita d'essere osservato, che considerano la russia un partner commerciale ma niente di più, oltre a ritenere la Russia un nemico dell'Occidente. C'è poi un altro elemento di dibattito in Cina, che ritiene che la Cina al momento sta per essere accerchiata e forse contenuta, da soggetti che più o meno sono tutti collegati alle forze del blocco politico-militare Occidentale. C'è anche un rischio potenziale di un'alleanza tra Cina e Russia contro la NATO.

Relatore n°3 espanderà il topic: le rotte nordpolari e l'evoluzione delle relazioni cino-russe.
C'è stato grande interesse e dibattito circa "la nuova via della seta" ideata dalla Cina, il progetto che integra sia vie di comunicazione via terra, quanto via mare per lo stretto della Malacca. Circa 4.6MLD di dollari saranno investiti dai Cinesi in Pakistan ed oltre per potenziare le vie di comunicazione. Esiste però una terza via, il passaggio dalle rotte polari e questo è già stato possibile in questi ultimi 5 anni che hanno fatto un crescente uso di tali rotte polari, sotto il controllo dei rompighiaccio russi. L'interesse per queste rotte polari è cresciuto, infatti i russi hanno preso a patrollare tali aree con battelli militari nel caso di Ricerca e Soccorso ma anche per affermare la loro presenza nell'area polare, aprendo due basi polari che erano state chiuse alla fine della guerra fredda. C'è molto interesse cinese per la terza via ossia il passaggio a nordest per via polare, essendo più corto il tragitto da raggiungere i mercati europei e nel lungo periodo tali aree non potranno che aumentare il traffico navale. Ogni convoglio necessita di un'assicurazione e di un rompighiaccio e sono elementi di costo rilevanti ma il risparmio di tempo è elevato, solo 15gg di navigazione contro i 33gg passando da Malacca-Suez. Grande interesse per l'area polare c'è in Cina anche per la presenza di molte fonti energetiche: gas naturale e petrolio ed i russi sono per adesso interessati a fare jointventure sia con i cinesi quanto con gli americani, per sfruttare l'area siberiana, ma le sanzioni alla Russia potrebbero spingere la Russia verso la Cina. C'è però anche rincrescimento in russia per il fatto che tali aree siano solo aree di mero sfruttamento, finendo per diventare solo ad uso e necessità cinese, mentre per i cinesi che hanno una visione lunga, c'è molto interesse per lo sfruttamento di tali aree. C'è inoltre una rivalità tra Russia e Cina nel consiglio artico, la Russia tende a considerare tali aree interamente proprie mentre la Cina tende a considerare le aree Siberiane ad uso di tutti i soggetti che fanno parte del consiglio Artico.


Domande e Risposte con il pubblico.
E' circolata voce, che i giapponesi abbiano sviluppato tecnologie per estrarre idrati di metano dal fondo del mare, una tecnologia ottimizzata proprio per i fondali siberiani. Quanto questo è vero e quanto sarà un game changer, nel mercato degli idrocarburi?! 

Quante navi cinesi serviranno al commercio cinese, per far transitare almeno il 20% del loro export verso l'Europa da rotte nordpolari e come si organizzeranno i russi, nel fronteggiare questa sfida?!
  • Questa tecnologia giapponese sugli idrati di metano è di 2 anni fà, ed è per adesso solo sperimentale e rappresenta sicuramente una nuova via di sviluppo, ma estrarre in questo modo metano è costoso ed è costoso anche trasportarlo via mare al Giappone.
  • Negli ultimi 2 anni il traffico dalla rotta nordpolare è rimasto stabile e pari a 31 navi che sono transitate dalla Cina all'Europa, anche se la Cina è vero che tiene una visione di lungo periodo nell'area nordpolare.
Ci sono altri fattori da tenere presente a parte la politica generale, che impattano come allarme o sviluppo, nell'area siberiana-polare ed Europa in modo più ampio?!
  • Cina e la Norvegia sono vicini nel consiglio Artico, anche se non sono confinanti a livello geografico e tutti e due hanno instaurato rapporti con la Russia in vario modo. E' però la politica Russa che ha più effetto sulla Norvegia in termini di azioni sulla frontiera. La Norvegia è però un piccolo paese rispetto al sistema dei rapporti internazionali nel mondo, ed è anche interesse norvegese che i rapporti tra Cina e Russia si possano legare costruttivamente nel lungo periodo. La via della Seta cinese è vero, potrebbe avere un drammatico impatto per la Norvegia.
  • Ci sono tante nuove proposte che sono venute dalla Cina, circa lo sviluppo della nuova via della Seta, a cominciare dalla nuova banca mondiale di cui gli USA non ne fanno parte, ed il cui ruolo di tale entità finanziaria sta attorno al progetto della nuova via della seta in Asia. La Norvegia è stata invitata a far parte della nuova istituzione finanziaria, ed è certamente un'ottima notizia diplomatica, ci sono poi anche molte aree in cui la Cina collabora con la Russia, e certamente la Russia e la Cina sono due grandi player in Asia, ma non sono gli unici due grandi player in Asia, su cui la politica europea sta guardando.
  • Anche la Norvegia potrebbe essere interessata agli sviluppi tecnologici giapponesi per l'eolico polare quanto per l'estrazione di Metano dagli idrati di metano nei fondali artici, per cui c'è un interesse potenziale della Norvegia a legare anche con il Giappone.
C'è molta propaganda nei rapporti tra Cina e Russia, anche se oggi i rapporti sono buoni, quali sono secondo voi gli ostacoli più ovvi che ostacolano Russia e Cina?!
  • E' certamente vero che oggi i rapporti tra Cina e Russia sono i migliori di sempre, ma osservando gli ultimi 200 anni, i rapporti bilaterali non sono sempre stati buoni come oggi, anche quando c'era un'alleanza tra Cina e URSS c'era forte ostruzione in URSS al pensiero di Mao. Che cosa predire per il futuro?! Due cose da tenere presente: la Russia è una superpotenza declinante mentre la Cina è certamente il dragone che si sta ergendo nel XXI secolo. L'intersezione di queste due dinamiche porteranno a tensioni. In quali aree le tensioni saranno più visibili di altri campi?! Nei rapporti di centro Asia dove cozzeranno le due visioni. Il secondo elemento da tenere presente è che ci sono 1.6-2.0miliardi di persone che vivono nell'area cino-siberiana e nei pressi della Manciuria. Quindi i rapporti sfoceranno in a)una competizione diretta in centro-Asia, b)un serio problema di popolazione e migrazione in Asia.
In passato Russia e Cina hanno collaborato oppure hanno avuto rapporti pessimi sfociando in guerre. Nel futuro l'economia russa è declinante mentre quella cinese è sicuramente in crescita. L'Occidente ingaggia oggi la Russia in Crimea forse perchè non può ingaggiare la Cina domani?!

  • E' una domanda epica, ma è un dibattito degli anni novanta l'ipotesi che la Cina finisca alleata della Russia, oggi però stiamo parlando di due grandi paesi di cui uno che è una superpotenza in declino, mentre l'altro è un paese in crescita e sempre più integrato nella comunità internazionale. Ma a parte questo c'è veramente molto poco che permetta di dire che le due nazioni siano accordo su quello che accadrà in futuro. Chi dei due definirà nuove istituzioni e nuove pratiche?! C'è propaganda in Cina nell'autodefinirsi superpotenza, la Cina al momento non è una superpotenza ma in prospettiva lo diventerà e deve ancora compiere vari passi per diventare superpotenza. La Cina ancora difetta d'informazione su quello che accade nel resto nel mondo, e non è qualcosa che può essere comprato ma solo sviluppato internamente.

Dato gli obiettivi ambiziosi posti dalla Cina con "la nuova rotta della Seta" oltre allo sfruttamento delle rotte del nordpolari, come gli altri partner mondiali come USA, Russia, UE, India nei confronti di queste azioni?! Prendono sul serio i cinesi oppure non essendo la Cina ancora una superpotenza non danno molto peso ai progetti cinesi?! La nuova banca mondiale cinese di cui anche il Giappone ne fa parte, ma la nuova istituzione cinese si è sviluppata anche nei BRICS dove è già presente finanziariamente il Giappone, ma quanto queste nuove istituzioni bancarie mondiali di matrice cinese potranno cambiare i giochi, implicando una riduzione di peso finanziario del Giappone?!

  • Non sappiamo quale strategia gli USA, India, Giappone porranno in essere per arginare il progetto cinese della "nuova via della Seta" che si sta sviluppando in Asia.
  • Al momento il Giappone è l'unico alleato USA che fa parte della banca mondiale cinese, dato che gli USA non sono stati invitati in questa nuova istituzione. Ci sarà da vedere come negli anni a venire le cose troveranno una loro sistemazione.

Quanto è vero che a causa della corruzione del sistema politico, ci potrebbe essere un colpo di stato militare in Cina?! E se accadesse quale sarebbe la reazione Russa, Europea, USA, Indiana?!

  • E' un pensiero interessante, è complesso il rapporto tra militari e politici cinesi ma i militari sono stati coinvolti in ruoli politici, in diverso modo dai leader politici cinesi. Al momento non ci sono segni che possa accadere, il budget militare cinese stra crescendo investendo in sistemi d'arma prodotti in Cina, per cui i militari sono soddisfatti e nel futuro non potrà che essere così.
  • Non è una domanda ossia un'ipotesi banale, e rappresenta più una domanda da un cambiamento di stato o del contesto, "death valley", dove a cose fatte ci sarebbe poco da dire e fare. Tuttavia in Cina si dice che la Cina non ha un sistema militare, ma è il partito comunista cinese che ha un sistema militare. Per cui c'è da attendersi che i militari resteranno allineati al partito in ogni aspetto della politica cinese anche qualora si pensi ad una disintossicazione dalla corruzione. L'esempio del 1989 a piazza Tienammen ne è un chiaro esempio.

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