Passa ai contenuti principali

Natural Climate Solutions + SPLAT! commenti all'ultimo report IPCC 2018


Natural climate solutions 


Piante e suoli assorbono già oggi, circa il 20% delle emissioni di CO2 da attività antropiche (calcolate in CO2 equivalenti) includendo le foreste. Questi ecosistemi naturali hanno la potenzialità per una larga azione addizionale di sequestro della CO2 per ridurre le emissioni di gas serra. Il paper di cui sopra, espone in modo dettagliato le azioni necessarie per applicare soluzioni naturali di controllo climatico, efficaci e molto economiche per la loro implementazione, senza rischi sconosciuti rispetto ad altre opzioni. [...] Le foreste e l'attività di riforestamento sono la migliore soluzione a basso costo, per combattere il cambiamento climatico, rispetto al costo d'abbattimento di una foresta per estrarne terreni agricoli. [...] I benefici di una tale azione, oltre al mantenimento della biodiversità, sono il filtraggio dell'aria, delle acque, ed un sostanziale miglioramento della qualità dei suoli.

Nonostante l'idea di combattere il cambiamento climatico con azioni naturali sia la migliore idea possibile, ad un costo economico molto basso, vi sono nel piano alcuni dubbi di fattibilità.

Dubbi di fattibilità di medio/lungo periodo.
  • Non è chiaro nello studio, quali sforzi dovrebbero fare i vari continenti tra loro, è diverso il clima per ogni continente nel mondo, ed è diverso lo sforzo possibile che ogni continente potrebbe fare rispetto ad un altro.
  • Forse i maggiori sforzi dovrebbero essere fatti dal Nord America e dal Sud America, dato che l'Europa è continente già fortemente urbanizzato. L'Africa ha due enormi area vuote occupate dai deserti, assieme all'Australia. Tuttavia, attualmente il Nord America sta distruggendo parti delle sue aree, applicando tecniche di shale gas/oil oltre all'estrazione di greggio dalla sabbie bituminose. Tutte aree, che avrebbero potuto essere riempite di alberi, ma che invece sono soggette ad altro sfruttamento!.
  • C'è poi il problema che "Orsomago" :-D in Brasile sta bruciando la foresta amazzonica, per trarne aree fertili da coltivare e per sostenere l'allevamento, per esportare carne in Cina.
  • In prospettiva, il cambiamento climatico implica dilatazione dei deserti, tornado, uragani e danni da eventi meteorologici estremi, frane ed alluvioni ed innalzamento del livello del mare con allagamento di acque salmastre e riduzione di stock idrici di acqua dolce, massive migrazioni dalla costa verso l'interno a causa dell'innalzamento del livello del mare. E' difficile, conciliare politiche rimboschimento, quando tali danni cresceranno d'intensità.
  • La sovrappopolazione planetaria implica maggiori necessità di cibo, quindi crescenti interessi nel disboscamento, per estrarre uso di suolo per coltivazioni agricole, città e case. Le metropoli in crescita, necessiteranno di energia e centrali elettriche: questo sarà particolarmente vero, in continenti molto popolati del II mondo in via di sviluppo. Come sarà possibile, persuadere tali governi, a praticare il rimboschimento piuttosto che l'abbattimento delle foreste?!
  • La riforestazione naturale non cattura il Metano rilasciato con positive feedback in Siberia, per lo scongelamento del permafrost e degli idrati di Metano: per tale soluzione, occorrono tecnologie specifiche che attualmente l'umanità non dispone!.


9/11/18 SPLAT!, la Terra ha la febbre: 
primi commenti al nuovo report IPCC 2018
Climatologo, direttore della rivista “Nimbus”, presiede la Società Meteorologica Italiana. Divulgatore e insegnante di eco sostenibilità (privata e pubblica) in scuole e università italiane ed europee, ha lavorato per Rai 3 a “Che tempo che fa”, “TGR Montagne” e nel 2015-16 ha condotto “Scala Mercalli”. Editorialista per La Stampa. Tra i suoi libri: Il mio orto tra cielo e terra (2016). Fu allontanato da Rai3 nel governo Renzi in quanto ritenuto un GUFO.



Argomenti Correlati