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Retrocomputing: Macintosh d'autore, da collezione?

Non tutti i Macintosh sono uguali: i primi Macintosh non avevano hard disk, solo 512Kb di memoria,d un disk drive da 3.5" poi gradualmente l'architettura Macintosh (piccolo computer chiuso) migrò ad un'architettura aperta (computer con un case grande e con slot capaci di contenere espansioni) come nei Macintosh II. Dai 24bit si transitò ai 32bit, poi dai microprocessori Motorola alle cpu Power-PC, quindi ai microprocessori Intel. Moltissime persone collezionano Macintosh d'annata, in questa bloggata si considererà alcuni modelli Macintosh, argomentando sul perché tale hardware è già oggi, e/o potrebbero diventare nei prossimi decenni, "Macintosh d'autore da collezionare" acquisendo valore nel tempo?!.


Già oggi tutti i primi Macintosh 512kb, Plus e persino il Lisa, sono hardware d'autore, da collezione. Se ve ne dovesse capitare uno a buon prezzo, è IMHO cosa saggia metterlo da parte, conservandolo religiosamente in un armadio, in quanto tra vari decenni, tali macchine potrebbero diventare dei pezzi da museo di notevole valore, specie se fossero ancora perfettamente funzionanti.
Già oggi di notevole interesse è il Macintosh SE oppure un Mac Colour Classic, in quanto il primo fu uno dei più potenti Mac "all in one" nel 1989 mentre, il Colour Classic fu il primo Mac a disporre di un monitor a colori. L'ultimo Macintosh "dei moicani" fu il modello LC630, oggi è una macchina che non è facile da trovare con un prezzo modesto, ma IMHO in futuro potrebbe crescere di valore, essendo LC630 l'ultimo Macintosh della serie 680x0 (per altro dotato di Cdrom come i Quadra/Centris)
Di notevole pregio sono tutti i Mac Centris e Quadra, fu tutto hardware d'alta qualità motorizzato da microprocessori 68040 erano all'epoca macchine molto potenti, nello stile esterno riprendevano il design dei più economici "Pizza Boxes" LC1, LC2, LC3 che però erano motorizzati da 68030 tra i 16Mhz - 33 Mhz

Si ricordano della linea Apple, una serie numerosa di Macintosh Esotici:
Di meritevole interesse sono tutti i Macintosh PowerPC G3 in versione "mini-Tower White" quanto "mini Tower Bondy Blue", essendo i Macintosh G3 più veloci e versatili, dotati anche di un'architettura aperta con bus PCI. I Mac "mini-Tower White" erano dotati di disk drive 3.5" quanto di unità ZIP 100Mb, potevano digerire memorie ed hard disk per PC, disponevano della classica presa SCSI posteriore, potevano installare anche schede d'espansione (USB, importazione A/V ecc...) potenziando facilmente l'elaboratore.
Sia i Macintosh MiniTower White, quanto i MiniTower "Bondy Blue" furono le ultime macchine su cui girò nativamente un MacOS Classic. Ci sono poi i PowerMac G4, la penultima generazione di macintosh tower su piattaforma RISC.
Storicamente potrebbero prendere un valore storico, anche la serie dei Macintosh PowerMac G5 Dual Processor che era hardware possente ed energivoro, prodotto nel 2005 tale linea di hardware fu l'ultimo Macintosh motorizzato da cpu PowerPC, prima che Apple passasse a cpu ed architettura Intel.



Tra i portatili Apple, sicuramente già oggi hanno un certo valore, nonostante l'alimentatore esterno non sia affidabilissimo, l'iBook G3 che è il più conosciuto, nonchè il più iconico, con un bel design in vari colori.
Non sono da scartare, ma da considerare attentamente, tutti i Powerbook ancora funzionanti: all'epoca i portatili erano poco più che prototipi, dato che tutti i computer portatili avevano come regola generale l'essere meno potenti dei loro omonimi Desktop. In ogni caso, oggi ed in futuro, IMHO potrebbero diventare d'interesse storico, anche tutti i Powerbook, dato che erano hardware motorizzato dagli storici microprocessori 680x0



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