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Retrocomputing di computer minori

Tra gli argomenti "classici del Retrocomputing" non si può ignorare alcuni modelli di home computer, che in Italia, ed Europa e nel mondo, non andarono commercialmente bene. Altri furono dei grossi FLOP commerciali in assoluto, oppure furono prodotti che scatenarono lotte legali, tali da causare l'espulsione di società d'elettronica fuori dal mercato!

Retrocomputing di computer minoriMSX (1983) 
Commodore C16 (1984) e Atari ST (1985) 
e Olivetti PRODEST (1987) Commodore A600 (1992) 
e Sinclair QL ed Apple Newton (1993)


Computer MSX
Lo standard MSX (acronimo di "Machines with Software eXchangeability") fu uno standard informatico per un gruppo di home computer, sviluppato in Giappone agli inizi degli anni 1980s, fu ideato da Kazuhiko Nishi vicedirettore della filiale giapponese di Microsoft. L'intento era di creare delle linee guida, per la costruzione di computer compatibili, da parte di numerosi produttori hardware.
Vi sono vari standard: MSX1 del 1983, MSX2 del 1986, MSX2+ del 1988, MSX turbo R del 1990.

In questa bloggata si discuterà brevemente delle buone caratteristiche hardware del MSX1 rispetto all'architettura Apple ][ che non disponeva di chip grafici e sonori!. Il computer MSX1 aveva una tastiera QWERTY incapsulata in un case di solito nero o bianco, sotto il quale giaceva una motherboard contenente un microprocessore Zilog Z80A da 3.58Mhz, con 32Kbytes di ROM, 16Kb di RAM espandibili ad 80Kbytes, un processore video Texas Instruments TMS9918 con 16Kbytes di RAM ed un Chip sonoro General Instrument AY-3-8910 (PSG). Il computer era pilotabile con il MSX BASIC con interfaccia a linea di comando, poteva essere collegato ad un drive 5.25" (caricando MSX-DOS, oppure il CP/M) oppure ad un registratore, aveva uno slot per leggere cartucce, delle uscite video per monitor o televisione, oltre ad una presa per joystick. Il video di cui sopra, recensisce il più recente standard MSX2 del 1986 il quale prevedeva un disk drive da 3.5" e prese seriali in bundle con il computer.
In Giappone e in Corea del Sud, lo standard MSX divenne il principale home computer degli anni 1980 poi ebbe un buon successo commerciale anche nei Paesi Bassi, Spagna, oltre che in Brasile, in Argentina, Paesi arabi, e nell'Unione Sovietica (cloni non ufficiali prodotti dalle fabbriche statali sovietiche). Tuttavia, MSX non ebbe una significativa diffusione negli Stati Uniti d'America, nel resto dell'Europa oppure in Italia, dove il brand Commodore ed Apple dilagarono nel mercato. Lo standard MSX ebbe una buona diffusione nelle applicazioni musicali, con sintetizzatori Yamaha: il computer MSX CX5M (dotato di sintetizzatore integrato con tecnologia FM) può considerarsi (prima dell'Atari ST) un precursore dell'home recording, su personal computer del formato MIDI.


Commodore C16
Il Commodore C16 fu presentato nel 1984 però fu tolto dal mercato quasi subito negli USA: il C16 ebbe una discreta diffusione solo in Europa, la produzione cessò verso la fine del 1984. La macchina non era compatibile con i giochi del Vic20 (1980) e del C=64 (1982), nonostante il C16 fosse stato proposto nel 1984 (due anni dopo il C64) le prestazioni del computer erano largamente inferiori al C64 e persino al Vic20.
Il case era simile al C64/Vic20 ma di colore nero, dotato di tastiera QWERTY, il computer aveva una motherboard con un MOS7501 ad 1.7Mhz, con appena 16Kbytes di RAM e 32Kbytes di ROM. Era pilotabile dal BASIC con interfaccia a linea di comando, la macchina aveva una presa seriale RS232, la presa per collegare il registratore e le due porte joystick erano diverse (con hardware incompatibile per Vic20/C64). Il computer (come il Vic20/C64) di solito era collegato ad un televisore a colori, dotato di un registratore a cassette (con hardware specifico), l'alimentatore era ovviamente esterno.
A causa dell'incompatibilità hardware e software con Vic20/C64 e per la scarsissima memoria RAM, il C16 risultò un FLOP commerciale, questo spiega perchè fu rapidamente ritirato dal mercato!. Oggi è una mosca bianca, nell'ambito del Retrocomputing, a causa della sua bassissima diffusione commerciale nel 1984.


Atari 520/1040 ST
L'Atari ST fu una famiglia di home/personal computer a 16 bit prodotti da Atari Corporation commercializzati dal 1985 al 1993. Il primo modello della famiglia fu l'Atari 520ST, fu presentato al pubblico nel gennaio 1985 al Winter Consumer Electronics Show e messo in vendita dal giugno 1985.
L'Atari 520ST quanto il 1040ST era un'ottimo computer, aveva un case molto compatto, con un buon design ergonomico, una tastiera QWERTY, la motherboard installata sotto la tastiera era dotata di Motorola 68000 ad 8MHz, 512Kbytes oppure 1Mbytes di RAM, chip sonoro Yamaha YM2149 a 3 voci onda quadra più 1 voce rumore bianco; 3 risoluzioni di modalità video (bassa risoluzione 320 × 200 a 16 colori da una tavolozza di 512 colori; media risoluzione: 640 × 200 a 4 colori, da una tavolozza di 512 colori; alta risoluzione: 640 × 400 monocromatica; questa risoluzione lavorava a 72 Hz contro i 50/60 Hz delle precedenti) per cui richiedeva l'uso di un monitor dedicato.
C'era poi nell'Atari ST un  floppy disk da 3½" a singola faccia da 360kB, uscita per monitor RGB e monocromatico (DIN 13-pin), uscita TV out, presa MIDI In e MIDI Out (DIN 5-pin), presa seriale RS-232 (DB-25 maschio); presa parallela Centronics per stampante (DB-25 femmina); presa aggiuntiva per un floppy disk drive esterno, presa DMA ACSI (simile a SCSI) per hard disk e stampanti laser; oltre a 2 porte per joystick/mouse e porta per cartucce ROM da 128kB. Il computer all'accensione bootava da dischetto caricando il sistema operativo Atari TOS con interfaccia grafica GEM (Graphical Environment Manager).
A causa della fortissima somiglianza del sistema Atari TOS al sistema operativo Apple Macintosh, l'Atari ST furono soprannominato Jackintosh: si scatenò una battaglia legale per violazione di Copyright tra Apple l'Atari, che terminò con la sconfitta dell'Atari, la quale si ritirò dal segmento Home computing e tornò nel settore delle console di gioco. Di lì a poco, l'Atari dichiarò bancarotta, a causa del fatto che le console di gioco ed i videogame da sale giochi non vendevano più come un tempo, a causa della massiccia diffusione degli home computer a 16bit/24bit che avevano cannibalizzato il mercato delle sale giochi elettroniche.


Olivetti PRODEST PC128/PC128S
Il Prodest PC128 era dotato di tastiera QWERTY, sotto al case c'era la motherboard clone del francese Thomson MO6, il computer era dotato di 128Kbytes di RAM, 64Kbytes di ROM, con un microprocessore 6809E a 2 Mhz, costava uno stonfo :-) ed era nativamente dotato di un vetusto registratore a cassetta, non aveva presa seriale  ma solo parallela, l'uscita video, poteva esserci collegato un disk drive.  Il computer era pilotabile con interfaccia a linea di comando con il BASIC, ma se fosse stato dotato di disk drive esterno, allora avrebbe potuto leggere/scrivere dati su disco da 5.25". Olivetti Prodest PC128 quotava a circa Lit.420'000 iva inclusa (tastiera, mouse, computer/registratore e SENZA monitor a colori) la macchina non era compatibile con il modello PC128S e non era compatibile con il software/hardware Olivetti M20, M24, M19

Il Prodest PC128S aveva 128Kbytes di RAM, 64Kbytes di ROM, un microprocessore ad 8 bit 65C12 da 2Mhz (un clone del BBC Master), tutto il computer era collocato sotto la tastiera QWERTY. C'era un finto "case esterno", che conteneva l'alimentatore interno ed il disk drive (uno o due) da 3.5" a bassa densità. Sul retro del "finto case" c'era l'uscite per il monitor e la parallela ed una presa joystick (proprietaria). Il computer era pilotabile con interfaccia a linea di comando con il BASIC, all'accensione il computer bootava da disco cercando il sistema operatico Acorn MOS (una specie di Dos). Olivetti Prodest PC128S quotava a circa Lit.778'800 iva inclusa (tastiera, mouse, computer e disco 5.25" SENZA monitor) la macchina non era compatibile con il modello PC128 e non era compatibile con il software/hardware Olivetti M20, M24, M19

  1. Il software dei due computer Olivetti erano incompatibili
  2. Nessun adolescente nel 1987 in Italia aveva un computer Olivetti PRODEST, nessun adolescente nel 1987 in Italia conosceva qualcuno che avesse avuto un Olivetti PRODEST, nessun adolescente nel 1987 in Italia sapeva con chi scambiare programmi e giochi sui computer Olivetti PRODEST.
  3. Non c'erano riviste, non c'erano fonti software in Italia che proponessero avventure, arcade, integrati, programmi d'utilità, copiatori ecc... per la linea Olivetti PRODEST
  4. Era impossibile acquistare periferiche Olivetti: le periferiche Olivetti anche in usato per M20, M24, M19 oltre che costose erano incompatibili ed inutilizzabili con gli Olivetti PRODEST.
  5. Tutti gli adolescenti in Italia usavano macchine Commodore, Apple, Atari nessuno conosceva Olivetti PRODEST (avendo l'Olivetti proposto la linea home computer solo nel 1987, quando ormai da 5 anni Commodore, Apple, Atari avevano già saccheggiato il mercato italiano, imponendo i propri standard sul mercato italiano!)
  6. Nel 1987 le due macchine Olivetti PRODEST erano obsolete: tutti gli home computer offrivano almeno un disco da 5.25" e stava sparendo l'uso del registratore per PC128. Il PC128 sarebbe stata una macchina idonea per il 1982 ma non per il 1987.
  7. La Commodore nel 1987 proponeva il buon Commodore C64 a circa Lit.260'000 iva inclusa (tastiera/computer, registratore e SENZA monitor). Per un utente che avesse voluto giocare con il proprio computer, imparare a programmare qualche linea di BASIC, scrivere una ricerca per scuola e stamparla. La scelta più economica sarebbe stata un C64 dato che era una macchina diffusissima in Italia, con grande facilità un nuovo utente avrebbe potuto acquistare software in edicola, ed entrare in contatto con appassionati e club d'informatica Commodore C64 (tramite le riviste di settore) per scambiare cassette e giochi, costruendosi in poco tempo una pingue biblioteca software!.
  8. L'unica macchina che la Olivetti avrebbe potuto proporre nel mercato home computer in Italia, poteva essere il piccolo Olivetti M19. Il computer M19 aveva un Intel 8088 da 4.7Mhz, con 256Kbytes di RAM, MsDos e scheda grafica CGA, e nonostante in parte fosse limitato dal fatto che poteva pilotare solo stampanti Olivetti, il computer poteva essere espanso nella RAM sino a 640Kbytes, avendo 3 slot ISA poteva anche pilotare un Hard Disk, stampanti, modem e se fosse stato proposto ad un prezzo ragionevole (invece del delirio di Lit.8'000'000 ossia 6milioni di lire in più di un Amiga 500) l'Olivetti M19 nel segmento home computer in Italia, avrebbe potuto generare salutari economie di scala con gli Olivetti M20, M24, arginando la colonizzazione straniera dei computer e cloni pc-assemblati da Taiwan.


Amiga 600
Il computer Amiga 600 detto anche A600, era un home computer molto compatto, fu presentato nel 1992, il case era piccolo e montava una tastiera QWERTY, un drive da 3.5" e due prese per mouse e joystick. Sul retro del case c'era un connettore per un disk drive esterno, una porta seriale, una parallela, presa audio/video, presa RGB, presa composito, RFTV, e la presa per l'alimentazione elettrica con l'alimentatore esterno. La motherboard dell'A600 aveva un microprocessore Motorola 68000 a 7Mhz, 512Kb di ROM, 1 Mbytes di RAM, nativamente funzionante con AmigaOS 2.5 e Workbench 2.05. Sostanzialmente era la stessa motherboard dell'Amiga 500 del 1987 (ossia di 5 anni prima) con la differenza che la RAM era stata aumentata di +512kb e la ROM di +256Kb. Sinceramente un po' poco come modifiche introdotte dalla Commodore, anche se il computer A600 era ritenuto un prodotto di fascia bassa!.
Per quanto fosse un computer "entry level" l'A600 fu ritenuto "obsoleto" dalla stampa specializzata, insomma un computer poco innovativo rispetto al formidabile Amiga 1000 proposto dalla stessa Commodore nel 1985:
  • l'A600 non aveva disco fisso interno (erano standard gli hard disk interni sui computers Apple), 
  • l'A600 non aveva alcun vano per installare un coprocessore matematico, 
  • l'A600 aveva la cpu saldata sulla piastra senza prevedere un upgrade per gli utenti a 68020 o 68030
  • La RAM dell'A600 era espandile solo a +1Mb con il massimo di 2Mb di RAM (davvero poco per il 1992)

Sinclair QL
Il Sinclair QL fu presentato al pubblico nel febbraio 1984 e rimase in vendita immutato sino al 1993, rappresentò il modello di punta della società, tuttavia il sistema operativo QDOS della macchina che era pilotabile da interfaccia a linea di comando, avrebbe dovuto essere nativamente multitasking pre-emptive e multithreading; in realtà il QDOS non fu mai perfezionato, il QDOS era pieno di bug, la macchina si bloccava e non funzionava, per cui risultò un flop commerciale!.
Il Sinclair QL non poteva competere con macchine come Amiga 1000, Amiga 500, Atari ST512/1040, Apple //gs e serie Macintosh. Inoltre il Sinclair QL era una macchina chiusa, spartana, non espandibile, priva di mouse, priva anche di disk drive da 3.5" con periferiche e connettori proprietari e fuori standard. E' certamente vero che il Sinclair QL era dotato di un microdrive, ma la periferica proprietaria non poteva competere con la standardizzazione dei dischetti da 3.5" che da tempo tutti gli altri produttori hardware già installavano!.
Il Sinclair QL era un pallelepipedo squadrato, nero, basso, con una tastiera QWERTY assai scomoda e decisamente poco ergonomica, sotto la quale giaceva una piccola motherboard dotata di microprocessore Motorola 68008 a 7.5Mhz, con 32Kb di ROM, appena 128kb di RAM espandibili a solo 640Kbytes tramite un connettore esterno. Sul retro del computer, erano presenti un'uscita video BNC per televisore, una presa DIN per il monitor, due jack per comunicare con altri computer, due porte seriali con prese fuori standard RJ11 (de facto le prese a scatto del telefono) utilizzabili anche come prese per joystick proprietari.


Apple Newton
Newton è una famiglia di computer palmari prodotta da Apple nel 1993 Apple, questo prodotto fu il precursore di iPhone tuttavia non trovò una buona accoglienza presso il mercato.
Le recensioni della stampa di settore furono buone, il Newton sembrava in teoria di facile d'uso, con un sistema di riconoscimento della scrittura e riconoscimento vocale (solo in inglese e solo per alcuni modelli di Newton) il palmare fu equipaggiato con un microprocessore ARM RISC a 166 MHz, con sistema opertivo collocato in una ROM da 8 Mbytes, con una memoria RAM da 8 Mbytes, fornito di touchscreen da 5" (480×320 a 16 bit) resistivo (occorreva una stilo), dotato di audio con output stereo a 16 bit e input mono, porta seriale, PCMCIA (cardbus) e connettività ad infrarossi.
Il contesto del 1993 era diverso dal mondo di oggi, sopratutto i processori mobili non erano abbastanza potenti, gli schermi non erano abbastanza efficaci, la connettività wireless non era diffusa come oggi. Era poco quello che offriva il Newton, era più semplice soddisfare le proprie necessità su un computer portatile, oppure a casa/ufficio con un pc-tower/desktop.


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