Traduzione e sintesi in italiano della conferenza gratuita in YouTube: IISS Competition and cooperation in the Indian Ocean region.
Discussione presso IISS Shangri-La Dialogue 2018, Asia's leading security summit; Relatori:
- Rahul Roy-Chaudhury (Senior Fellow for South Asia, IISS),
- Macsuzy Mondon (Designated Minister and Minister for Local Government and Home Affairs, Seychelles),
- Kapila Waidyaratne (Secretary of Defence Sri Lanka),
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha (Director, India Foundation, India),
- Philip Barton (Director-General, Consular and Security, Foreign and Commonwealth Office, UK),
- Senior Colonel Zhao Xiaozhou (Research Fellow, Institute of War Studies, Academy of Military Sciences, People's Liberation Army, China).
[...] Ci sono evidenze di una crescita della competizione nell'Oceano Indiano, tra tutte le grandi potenze (Cina, USA, India, Russia) ma come è possibile cooperare rispetto alle sfide della competizione?!
Quale è la più grande scommessa di sicurezza per l'Oceano Indiano?!
Quali sono gli spazi di cooperazione tra gli attori, in risposta alla domanda di cui sopra?! [...]
Macsuzy Mondon - [...] Il XXI secolo apre a grandi aspettative per l'umanità, digitalizzazione, globalizzazione, integrazione economica, aprono ad una nuova dimensione, dove gli Oceani sono importanti per i trasporti ed i commerci e sono l'area d'importanza per la sicurezza contro minacce naturali oppure umane. L'importanza dell'Oceano Indiano è stato catapultato sulla ribalta mondiale, a causa delle rotte commerciali tra Asia ed Europa, ed Asia ed Africa. La presenza di hot spot di pirati e basi, che potrebbero minacciare le rotte commerciali, sono proliferate nell'Oceano Indiano. Gli hub per l'Oceano Indiano come lo Stretto di Malacca, Stretto di Formosa, Canale di Suez, il Capo di Buona Speranza sono aree in cui grandi rotte commerciali vi transitano da e per e nell'Oceano Indiano. E' inoltre importante la pesca, come risorsa per tutti i paesi bagnati dall'Oceano Indiano. Non si possono poi ingnorare e sottostimare i problemi di pesca illegale che causano danni economiche, oltre al fatto che il cambiamento climatico produce cambiamenti e minacce anche nell'Oceano Indiano. A cui aggiungere la plastica abbandonata in mare ed i liquami scaricati illegalmente nell'Oceano Indiano. Le azioni anti-pirateria, sono stati l'esempio eclatante di una collaborazione mondiale, per la protezione delle rotte commerciali contro questa minaccia, salpante dal corno d'Africa ed in special modo dalla Somalia. Anche il traffico di droga passante per l'Oceano Indiano, mina alla radice la stabilità dei paesi. [...] -
Kapila Waidyaratne - [...] Dare una strategia per affrontare le minacce e le cooperazioni per l'Oceano Indiano è una scommessa geopolitica, mentre le regole internazioni regolano i secoli. La stratgia per l'Oceano Indiano dipende anche dal soffitto ossia dal cielo e dalle sue telecomunicazioni satellitari. [...] Le risorse vanno poste in sicurezza, preferibilmente dai soggetti che sono bagnati dall'Oceano Indiano, piuttosto che da soggetti esterni. L'era della guerra fredda è finita, c'è un mondo multipolare con vari cluster di stati che competono nell'aria dell'Oceano Indiano rendendo un contesto dinamico e complesso, con tanti attori. Nell'Oceano Indiano scorrazzano organizzazioni criminali mondiali, trafficanti di droga, trafficanti di uomini, pirati ecc... Tutti soggetti che sono sponsorizzati da attori che non sono stati, e puntano a destabilizzare l'area dell'Oceano Indiano, da cui tutti noi traiamo il nostro benessere. Le piccole aree delle acque internazionali rispetto alla grande vastità dell'Oceano Indiano, come in tutti gli Oceani della Terra, è una grande attrazione per queste organizzazioni criminali che operano in una terra di nessuno. Anche se per adesso non c'è all'orizzonte un nemico dell'Oceano Indiano, non vuol dire che l'Oceano Indiano sia un posto sicuro. Le minacce sono complesse ed interconnesse, e sono complicate tanto quanto combattere un nemico visibile. [...] L'importante è trovare soluzioni ai problemi, in modo da cooperare con tutti gli attori statali sull'Oceano Indiano, nel rispetto delle regole internazionali. [...] -
Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha - [...] Il tema della sicurezza dell'Oceano Indiano lo si vede anche dal fatto che l'Us Navy ha ridenominato l'ufficio navale della flotta del Pacifico, in Comando per l'Oceano Indiano e Pacifico. Questo fatto implica che l'Us Navy ha intenzione di avere una presenza, in questa grande area geografica, questo prova che gli USA non sono declinanti ma continuano ad avere interessi in quest'area. Il nostro compito è di evitare che la competizione nell'Oceano Indiano svolti in un conflitto, ma invece muti in una cooperazione. La Marina Militare Indiana ha da molto tempo fatto esercitazioni con l'Us Navy, intorno allo stretto di Formosa e della Malacca, quanto nel corno d'Africa e nel Mare del Nord. Tuttavia è lungo le costa della penisola arabica e della Somalia che si sono viste le azioni militari più importanti, ma queste aree sono piuttosto ignorate dall'Us Navy. [...] Può la UE e la Gran Bretagna svolgere un ruolo nell'Oceano Indiano?! Sì, fornendo tecnologia per la costruzione di navi da guerra, elemento che crea anche posti di lavoro e sviluppo. Può esistere tra India e Cina una cooperazione militare nell'Oceano Indiano?! Niente di quello che Cina ed India possono fare nell'Oceano Indiano, creerà sicurezza nell'ambito della sicurezza energetica nel mondo. E' stato sottoscritto nel 2015 un trattato di cooperazione tra India e Cina nell'Oceano Indiano, ma per il momento è restato lettera morta.
Philip Barton - [...] Esiste sicuramente una scommessa di sicurezza per il futuro, nell'Oceano Indiano e la Gran Bretagna sta cercando di contribuire, perchè è una zona importante per la Gran Bretagna, un importante area di scambio, e la sicurezza e libertà delle rotte marine è fondamentale per lo sviluppo economico. Basti ricordare che l'80% del gas naturale nel mondo è importato, e passa tutto dalla rotte dell'Oceano Indiano. Nell'Est dell'Oceano Indiano ci sono pirati e zone franche, inoltre c'è rischio del terrorismo sulle rotte commerciali, organizzazioni criminali con il traffico di droga e di persone con l'immigrazione clandestina. Rimane il rischio d'azioni di pirateria dalla Somalia, e questo può colpire tutte le nazioni passanti dalla zona, dalle navi indiane a quelle cinesi. La seconda grande schiera di minacce è il cambiamento climatico con la risalita del livello del mare, l'innalzamento delle temperature ed i danni sul Bangladesh ed in altre isole minori dell'Oceano Indiano. E' mancante un'organizzazione dedicata sulla cooperazione nell'Oceano Indiano, che abbia una visione globale dei problemi. [...] Esiste poi una carenza d'infrastrutture portuali d'alto fondale ed occorrerebbe fare investimenti.
Colonel Zhao Xiaozhou - [...] L'area dell'Oceano Indiano è una delle più importanti della Terra, per l'esistenza di 4 risorse: non solo per petrolio e gas naturale, minerali, pesca e rotte commerciali. Per questo le grandi potenze pongono molta attenzione a quello che accade nell'Oceano Indiano, dove c'è cooperazione e competizione per avere controlli sopra piccoli stati bagnati sull'Oceano Indiano. Ma dal punto di vista cinese, la competizione tra Cina e gli altri stati del mondo circa la presenza cinese in Oceano Indiano è molto sopravvalutata. Oggi l'unica cosa che interessa alla Cina è la sicurezza delle tratte navali per il trasporto del petrolio, essendo la Cina il primo importatore netto di petrolio al mondo. [...] La seconda linea d'importanza è la sicurezza dei convigli commerciali passanti per l'Oceano Indiano, oggi la Cina è il primo paese esportatore al mondo, ed il 90% del commercio mondiale s'appoggia su rotte navali nel mondo. Le rotte commerciali devono essere sicure, questo è l'interesse cinese. La sicurezza dell'Ovest cinese è importante, è un problema geostrategico ed economico, le grandi metropoli cinese sono interessate dalla sicurezza di quello che accade nell'Oceano Indiano. Infine la sicurezza delle persone, anche cinesi che con l'integrazione della Cina nel WTO, un numero crescenti di cinesi come uomini d'affari, studenti e turisti s'affacciano sui trasporti mondiali e la loro sicurezza ed incolumità è importante. Si stima che almeno 1 milione di sicurezza viaggi dalla Cina a mete varie dell'Oceano Indiano. [...] Terrorismo, trafficandi di droga e criminali navigano impunemente nell'Oceano Indiano, quindi è interesse della Cina che esista una prospettiva di stabilità nell'Oceano Indiano per pace e prosperità economica e sicurezza per tutti. [...] La pace e prosperità dipende però in ultima analisi, dalle scelte strategiche dei paesi dell'Oceano Indiano, e dalla volontà di mutare la competizione in confronti militari piuttosto che in una cooperazione benigna.
- Macsuzy Mondon -C'è già cooperazione nell'Oceano Indiano, ma la sicurezza delle rotte dal punto di vista militare sta facendo emergere nuove sfide.-
- Kapila Waidyaratne - C'è l'organizzazione per la sicurezza della navigazione in Australia, potremmo partire da questa -
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha - Per soluzioni pratiche, i rapporti bilaterali possono mutare da buoni rapporti a pessimi, quello che al momento abbiamo è un data base d'informazioni sensibili su battelli e navi, utilizzate dalle associazioni che vogliamo contrastare, per adesso possiamo condividere ed allargare questo data base tra gli Stati nazionali che vogliono collaborare. Se vuoi controllare l'Oceano Indiano, bisogna controllare i modi in cui si fanno soldi nell'Oceano Indiano.-
- Philip Barton - Osservando come rapidamente è diventata complessa la situazione in Somalia nel passato, la prima cosa da fare è sicuramente collezionare dati e condividerli con chi ha interesse a collaborare-
- Colonel Zhao Xiaozhou - Le persone che abitano lungo l'Oceano Indiano hanno grande interesse a migliorare la propria condizione, penso che la Cina possa aiutare tali popoli. Quaranta anni fà la Cina era un paese povero, ma poi con lo sviluppo la Cina è diventato un paese moderno. La storia cinese è una storia positiva ed è un'opportunità per tutti i paesi dell'Oceano Indiano, che vogliono collaborare con la Cina per lavorare insieme nell'Oceano Indiano-
- Philip Barton - In effetti sarebbe utile fare una cosa del genere, prima che eventuali uragani simili a quelli che si sono abbattuti in passato, possano tornare a sferzare violentemente le coste delle isole e penisole sull'Oceano Indiano. Creando prima un quartier generale multifunzione e multinazionale di comando e controllo, in modo da poter avere una visione ed una gestione unica, per poi chiedere ai paesi membri di conferire assets militari o civili, in risposta coordinata ad un vento naturale violento.-
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha - Sì!, concordo. Anche India e Pakistan hanno già un ufficio simile, per l'impiego della Guardia Costiera, al momento è tutto fermo, ma sono sicuro che qualche miglioramento potrebbe essere fatto-
- Colonel Zhao Xiaozhou - Al momento il naviglio militare cinese ha funzioni di scorta contro la pirateria, è iniziato dal 2008 ed il progetto è stato portato avanti per 10 anni. Circa 29 battelli sono impiegati in questa funzione, le nostre navi sono state scortate anche da altre navi militari, quanto i battelli cinesi hanno scortato navi commerciali di altri paesi. E' importante la base logistica in Gibuti, perchè quando iniziò questo programma la Cina non aveva mai avuto una base militare all'estero. Dalla nostra base assicuriamo supporto logistico ai nostri battelli, quanto ad altre navi militari di altri paesi-
- Kapila Waidyaratne - Per il momento nessun paese dell'Oceano Indiano pone restrizioni alla navigazione militare cinese nell'Oceano Indiano. Bisogna però distinguere gli equipaggiamenti per garantire la sicurezza dei convogli mercantili nelle relative rotte marittime, da altri tipi di battelli e rotte. E' per adesso l'Oceano Indiano un'area molto pacifica, ma ci sono delle restrizioni che sono implicite e che emergono con l'utilizzo di basi vicine alle coste indiane, il cui utilizzo deve rimanere civile.-
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha - Sono tutti siti molto distanti tra loro, e nella loro disposizione c'è un pattern preciso. Quando due navi militari s'incontrano nell'Oceano Indiano, di solito si scambiano i saluti, perchè esistono chiare e precise regole internazionali.-
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha -Esiste un documento formale, firmato da India e Pakistan i siti dei missili nucleari sono posti sulla terra, in posti specifici.-
- Colonel Zhao Xiaozhou -Nel continente Asia ci sono più di 60 paesi, posti in Sud Asia, Asia Centrale, Europa dell'Est ed Europa dell'Ovest. Il progetto della via della seta, è un progetto logistico per lo sviluppo commerciale sulle vie di comunicazione in Asia.-
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha - Lei ha detto che le forze militari cinesi di superficie, sono utilizzate per scorta dei convogli civili e proteggere le rotte commerciali. I sottomarini però non sono mezzi utili per tali scopi.-
- Colonel Zhao Xiaozhou -Non credo che i cinesi abbiano dispiegato sottomarini nell'Oceano Indiano, perchè sono linee di comunicazione. Le navi da guerra sia di superficie quanto i sottomarini, sono mezzi che possono andare nell'Oceano Indiano quanto nell'Oceano Pacifico occidentale. Ma una cosa è passarci, altra cosa è dispiegare forze.-
- Colonel Zhao Xiaozhou - La base militare del Gibuti come ho già detto, è una base logistica. Fornisce cibo, acqua, carburante e tutte le altre cose che servono ad un gruppo navale di scorta. Non è una larga base militare di potenza, con un'ampio spettro di competenze, così come gli USA hanno sparse nel mondo. La base militare cinese in Pakistan, dov'è? perchè io non so dove sia. In questa stanza ci sono rappresentanti del Pakistan, chiedete loro dove sono le basi cinesi in Pakistan. La via della seta è una scelta: la si può prendere oppure rifiutare. Nessuno forza nessuno a cooperare con la Cina. Quale è secondo voi meglio: la Cina esporta e fornisce merci, oppure la Cina non ha merci da esportare?. E' sicuramente meglio per la Cina esportare merci, dando la possibilità ad altri d'avere più scelte. Chi sono i cattivi? I cattivi sono quelli che pensano nel gioco a somma zero. Ci sono tante posizioni negli stati nazionali affacciati sull'Oceano Indiano su quale sia la strategia da effettuare nella Indo Pack strategy, quest'area deve portare pace e prosperità, dialogo e cooperazione. Mentre per l'India si parla di alleanze militari contro altri, costruire mezzi militari ed acquisire tecnologia, sono tutte azioni che appartengono al pensiero del gioco a somma zero.-
- Philip Barton -La via della Seta è chiaramente un progetto di costruzione di strutture logistiche: porti e strade dall'Oceano Indiano verso l'interno dell'Asia. Ha una sua logica commerciale. Chi sono i cattivi? Chiunque può essere un cattivo, ma l'Oceano Indiano non sta su un'altro pianeta, da questo possono sorgere minacce militari. Occorrono risorse militari per mimizzare tali rischi e rendere tali minacce meno facilmente materializzabili.-
- Vice Admiral (Retd) Shekar Sinha -La carenza di fiducia tra gli stati, viene meno perchè l'immaginazione prende il sopravvento. Si guarda alla Siria ed allo Yemen e si vede l'Iran. Ma l'ultimo motivo per una guerra qual'è?! E' sicuramente meglio essere preparati, piuttosto che essere spiacenti di non essere stati preparati. Una nave commerciale porta container è una nave commerciale che porta merci, ma se sopra la nave c'è un container camuffato con area condizionata in cui vi sono terroristi d'Alkaida, la nave porta container non è più quello che si pensa. Poichè le vie di comunicazioni navali sono molto economiche e costano poco, non si sa mai cosa transita sulle navi. [...] -
- Kapila Waidyaratne - Noi dobbiamo avere fiducia tra di noi, ma in questa discussione emergono dubbi, così iniziano a crescere le distanze. Invece, noi dobbiamo collettivamente ed onorevolmente fidarci l'uno dell'altro e cooperare. [...] -
- Macsuzy Mondon - L'India ha aperto una base militare nelle Seychels per aiutare la popolazione a migrare, ma l'accordo non è stato ancora ratificato in India, quindi la base indiana non è attiva. [...]-