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Riduzione del debito pubblico: l'esperienza dei Paesi avanzati negli ultimi 70 anni

Interessante conferenza economico-finanziaria, sulle strategie dei paesi avanzati, per la riduzione del debito.
Difetti della conferenza:
  1. E' un'analisi retrospettiva, storica, chiusa in un intervallo temporale limitato, molto diverso dalle condizioni economiche prospettiche, dei decenni a venire!.
  2. Non si tiene conto del fatto che Austria, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Francia, Germania Ovest, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera, Turchia, Gran Bretagna, furono beneficiari del piano Marshall in fondo perduto
  3. Non si tiene conto che dopo la WWII i mercati in Europa, NON erano saturi: c'era da rifare tutta la ricostruzione dei paesi, inoltre l'industrializzazione di massa fondata sulle automobili, elettrodomestici ed elettronica di consumo, ancora non erano esplosi in Europa che nel 1940s avevano un tenore di vita simile ai paesi del II-III mondo di oggi.
  4. Non si tiene conto nella retrospettiva, del fatto che nei periodi 1947-1980 la Cina non faceva parte el WTO e non era un competitor del WTO 
  5. Non si tiene conto nella retrospettiva, del fatto che le Tigri asiatiche stavano solo dal 1980s iniziando a crescere, in modo esponenziale, producendo manifattura d'alta qualità, sulla forte delocalizzazione industriale dai paesi del I mondo a quelli del II mondo.
Non si tiene in debita considerazione nell'analisi retrospettiva, il possente ruolo prospettico che avrà il binomio (sovrappopolazione + danni da cambiamento climatico)^n il cui sviluppo, produrrà nei decenni a venire:
  • impatti diretti a causa del climate change con eventi climatici estremi, sulle città ed infrastrutture e quindi sulla necessità di riallocare risorse finanziarie (che sono scarse e suscettibili d'impieghi alternativi e concorrenti), su nuove e vistose esigenze a discapito di priorità di ordine inferiore.
  • impatti diretti a causa del climate change con variazioni climatiche (salita del mare, cambio di clima, scomparsa dei ghiacciai, rilascio in siberia d'idrati di metano a positive feedback) con incisioni negative sulla produzione agricola, calo della fertilità delle terre, assottigliamenti delle riserve d'acqua dolce e crescenti necessità d'energia (e dell'accesso alle sue fonti) per mitigare questi problemi causati dal clima.
  • impatti diretti a causa del climate change sull'accesso dai mercati alle risorse vitali (energetiche, alimentari, idriche ecc...) SCARSE, da parte di una umanità in sovrappopolazione sulla Terra. E' ovvio che i bisogni primari insoddisfatti, probabilmente faranno detonare collisioni violente di popoli sulla Terra, per imporre una diversa redistribuzione delle vitali risorse scarse.
  • Perchè il green deal della Von Der Leyen è una supercazzola!


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