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Resilienza o Estinzione

Cambiamenti climatici, perdita biodiversità, crisi economica, scegliere il futuro dopo la crescita. La crisi in corso imporrà cambiamenti alle nostre vite. Molte cose saranno necessarie per adattarsi e preparare un futuro vivibile, ma tutto sarà inutile, se non saremo capaci di salvaguardare la funzionalità della biosfera. Anche la lotta al cambiamento climatico non può prescindere dalla salvaguardia della biosfera, un campo in cui anche azioni di livello locale e nazionali, possono dare risultati rapidi e consistenti. Una civilità senza petrolio è difficile, ma senza biodiversità, fertilità, ed acqua dolce, la stessa vita umana è impossibile. Convegno -Resilienza o Estinzione- sala convegni Polo Piagge, Università di Pisa, via Matteotti 11 (Pi).

  • Non si può vivere di debito pubblico molto a lungo, prima o poi si finisce SEMPRE come i peones sudamericani che falliscono non una volta, ma una serie di volte!, bruciando in IPERinflazioni!.E' evidente che uno Stato è già bollito finanziariamente, se per restituire quello che ha già preso a prestito, necessita di fare nuovo debito!. Non si può vivere di debito pubblico, perchè prima o poi il debito diventa insostenibile: proprio come il debito pubblico italiano!. E questo è particolarmente vero per un paese privo di materie prime ed energia posto in una penisola soggetta ai danni da climate change e migrazioni apocalittiche con un tessuto industriale composto da artigiani, aziende marginali, piccole imprese che non hanno mai fatto ricerca e sviluppo applicata ottenendo vantaggi competitivi. Non si può vivere di debito pubblico, perchè è il risparmio il motore dell'economia, non è il debito pubblico il motore dell'economia. Non si può vivere di debito pubblico, perchè le politiche funzionali e Keynesiane hanno un senso nei paesi del TERZO E SECONDO Mondo, dove i mercati NON SONO SATURI e dove l'offerta è anaelastica mentre la domanda è elastica. Nei paesi del PRIMO MONDO, da tempo i mercati sono SATURI, le curve di domanda sono rigide, le curve di offerta sono elastiche (perchè anche le aziende marginali ed artigiani hanno imparato a produrre JIT) quindi le politiche keynesiane nel I mondo sono prive di senso!. Non si può vivere di debito pubblico, perchè il debito è "buono" solo se finanzia INVESTIMENTI, MA gli INVESTIMENTI DIPENDONO DALLE CONDIZIONI DI MERCATO PROSPETTICHE: se la tua nazione ha mercati saturi ed è cementificata oltre ogni limite, se la tua nazione non ha energie fossili e queste nel futuro costeranno sempre di più essendo meno accessibili, a che BEEP serve sputtanare danari oggi in ponti, strade, cementificazione massive (ossia quello che i classici manuali di Macroeconomia postulando una crescita infinita in un pianeta di dimensioni finite, classificavano come investimenti)?!. Non si può vivere di debito pubblico, perchè se la tua valuta di conto non è tesaurizzata da tutto il resto il mondo (e non è usata come unità di conto per saldare commercio e transazioni finanziarie), allora non potrai finanziare a lungo il debito pubblico, senza incorrere negli effetti della teoria quantitativa della moneta. Non si può vivere di debito pubblico, perchè se hai tanto debito non potrai fare altro debito quando davvero ne hai bisogno, come quando dovrai mitigare gli effetti negativi del climate change. Non si può vivere di debito pubblico, perchè la misericordia di Dio non è un conio accettato sulla Terra, rimettendo i propri debiti con un esproprio proletario implica fare DEFAULT e ridurre sul lastrico Fondi Pensione, Assicurazioni, Banche, Imprese, Famiglie: ossia premiare lo Stato LOCUSTA irresponsabile in deficit finanziario, punendo le sagge formicole di una nazione in surplus finanziario. Non si può vivere di debito pubblico, perchè la moltiplicazione dei pani e dei pesci non è un'innovazione di processo credibile: sulla Terra ed in Economia, le risorse sono sempre scarse e suscettibili d'impieghi alternativi e concorrenti. Quello che è certo è che nel medio e lungo periodo, l'Italia non potrà ancora galleggiare, vivendo di debito pubblico come ha fatto dal 1980s sino ad oggi! Ci sarà presto una transizione di fase: un'uscita dall'Euro oppure un Default!.
  • Per ragioni storico-statistiche possiamo affermare, che nella prima parte del secolo XXI (dal 2000 sino 2050 incluso) il rischio che detonino guerre ad alta intensità é storicamente più probabile, rispetto a quello che potrebbe statisticamente succedere nella seconda metà del XXI secolo (dal 2051 al 2099).
  • In ogni caso negli ultimi 500 anni, ossia da quando la polvere da sparo é comparsa sui campi di battaglia rivoluzionando l'arte della guerra, l'umanità ha sempre combattuto almeno un grande conflitto ad alta intensità in ogni secolo!. Quindi per ragioni storico statistiche, non c'é motivo di ritenere che il XXI secolo possa fare eccezione!.
  • Dal 1500DC ad oggi, aggregando in secoli, la serie storico-statistica degli eventi bellici, indica che in media ci sono 3.8 guerre per secolo, le quali consumano in media almeno 35.2 anni ogni secolo: circa più di un terzo del tempo di ogni secolo, è sistematicamente sempre bruciato dall'umanità a farsi la guerra!.

Climatologicamente è ragionevole pensare che dal 2030 con il polo NORD ICE FREE in estate/autunno, un nuovo contesto non più reversibile, inizierà con una CATASTROFE CLIMATICA composta da una cascata di tipping point, che sicuramente avranno impatti diretti sui comportamenti dell'Umanità (dato che le proiezioni IPCC RCP2.6 e RCP4.5 sono fantascienza!).
     
La WWIII esiste nel futuro, ma non è unica e la sua dinamica non è stabile, è molto probabile che l'iniziale detonazione di WWIII sia a prima restrizione, poi si salti per "eventi game changer" in WWIII a terza restrizione: ossia è la WWIII ibridata quella che appare la più probabile come dinamica globale di processo.
Le GUERRE PUNICHE II esistono, non sono uniche, la loro dinamica dipende dalle condizioni iniziali al contesto nel Mediterraneo, sono però purtroppo INELUTTABILI, al massimo l'Europa le potrebbe ritardare di 10 anni.
  • Con il trascorrere del tempo l'ignavia politica, sta facendo scomparire l'efficacia e credibilità degli strumenti pro-attivi, lasciando nel futuro solo politiche reattive: applicando da subito a 1.2MLD una stringente politica delle nascite a 1.5MLD nel 2050 piuttosto che 2.4MLD nel 2050,  esisterebbe un ritardo di 10 anni al raggiungimento dei BOILING POINTS, ma le GUERRE PUNICHE II sono già ineluttabili, a causa del binomio sovrappopolazione e climate change ed il suo letale sviluppo.
  • Si evince che se ci fosse stato da sempre del vero interesse per il futuro dell'Africa, si sarebbe dovuto implementare in Africa una politica di controllo delle nascite 20 anni fa, limitando la detonazione demografica africana, ma poichè niente è stato fatto da ONU e Chiesa Cattolica, 20 anni fà s'ebbe a condannare tutto il Mediterraneo ad un destino di GUERRE PUNICHE II.
  • Un paese prevalentemente di trasformazione privo di materie prime e fonti di energia, in un contesto in cui le risorse diventano più rare, non potrà mantenere il proprio livello di produzione, a causa delle difficoltà d'accesso a materie prime, semilavorati, energia. Anche a causa del fatto che, il proprio spazio sarà soggetto a danni e mutamenti climatici (DESERTIFICAZIONE DELL'ITALIA, RISALITA DEL LIVELLO DEL MARE, PROLIFERAZIONE DI MALATTIE TROPICALI, MEDICANE & TROMBE MARINE, oltre alle tradizionali e storiche eruzioni vulcaniche, frane, terremoti, incendi...) e MIGRAZIONI APOCALITTICHE che di certo creeranno guerre, danneggiando e/o distruggendo l'apparato produttivo. E' quindi molto probabile che nel lungo periodo, l'Italia abbia un pil/produttività decrescente, con una curva demografica calante, il pil procapite sarebbe tendenzialmente costante. Incamerando immigrati clandestini la curva demografica sarebbe crescente (per nuovi arrivi e nuove nascite), con un pil calante, il pil_procapite collasserebbe (sinonimo di guerre, morte e distruzione, epidemie e pandemie, pulizie etniche ecc...)
  • Ergo: SE l'Italia non si preparerà militarmente per respingere nei prossimi 30 anni l'invasione subsahariana, implementando oggi, una difesa continentale dell'Europa, ed abbattendo in larga parte il proprio debito pubblico italiano (assicurandosi in prospettiva la capacità di fare leverage nel futuroIL POPOLO ITALIANO NON SOPRAVVIVERÀ al XXI°secolo.
La II parte della Costituzione italiana è un cesso: la repubblica parlamentare bicamerale, il CIPE, tre gradi di giudizio penale/civile, la moltiplicazione in 5 livelli di p.a. decentrata (regioni, grandi aree metropolitane, provincie, comuni, comunità montane) tutto il sistema delle decisioni pubbliche è un delirio sudista da manicomio!. 

Servirebbe una DRASTICA riforma costituzionale, che non può essere fatta per approssimazioni successive, ma la riforma Costituzionale deve essere già completa e coerente sin da subito, implementando un modello delle decisioni pubbliche che sia storicamente già provato, avendo già dato buona garanzia di ottimo funzionamento!.

1-Invocare gli USE devolvendo difesa e politica estera: il conferimento di beni demaniali e beni patrimoniali indisponibili permetterebbe di decurtare da subito un sostanziale frazione del debito pubblico italiano, durante il processo in cui gli USE assurgerebbero. Poi negli USE fare politiche fiscali per una difesa continentale Europea, respingere gli immigrati clandestini subshariani per 30 anni e contestualmente finanziare da ONU una tardiva politica di controllo delle nascite in Africa.

2-Trasformare l'Italia in una Repubblica Semi-presidenziale (nessuno potrà obiettare che dall'epoca di De Gaulle ad oggi, in Francia c'è la dittatura!) con 2 livelli di giudizio penale e civile (per uniformarsi con i restanti paesi europei) e riformare le norme che permettono il ricorso giudiziario solo per nuove prove o vizi di forma ma introducendo l'aumento delle pene. Correggendo il semi-presidenzialismo, mantenendo come adesso l'autonomia della magistratura e l'obbligatorietà dell'azione penale.
3-Cancellare il Titolo V: sopprimere le Regioni, Grandi Aree Metropolitane, Provincie, Comunità montane e spartizione delle competenze tra Stato centrale e Comuni e cacciare fuori i dipendenti pubblici delle sovrastruttura.

4-Soppressione di tutto il diritto amministrativo che è composto da norme dispositive, contrattuali con parti asimmetriche, che sono palesemente incapaci di porre un argine al malaffare, dato che solo il codice penale/codice di procedura penale possono bloccare la corruzione/concussione e malaffare.

Le regioni costano all'anno 185MLD hanno in pancia la Sanità (pagata dallo Stato, ma organizzata dalle Regioni con il titolo V) che costa circa 110MLD. Chiudendo le Regioni e cacciando i dipendenti pubblici si recupererebbe 75MLD a cui aggiungere i risparmi della soppressione delle Provincie, Comunità Montane, nonchè larga parte dei 18MLD del bilancio della difesa italiana che sarebbe assurta negli USE. I contratti di lavoro pubblici, poi sopprimendo il diritto amministrativo sarebbero equiparati a quelli privati dentro lo statuto dei lavoratori, i contratti di lavoro pubblici non dipenderebbero da norme di diritto amministrativo ma dal diritto del lavoro privato. Il terrore e l'angoscia dilagherebbero tra i dipendenti pubblici, i quali smetterebbero di fare i ladri, i fancazzisti ed inizierebbero a lavorare (così come accade nel settore privato) mentre i pochi dipendenti pubblici onesti che lavorano non si sentirebbero più dei minorati mentali. Occorrerebbe rastrellare ed espellere i 700mila immigrati clandestini riportandoli in Libia (su campi ONU, da cui sarebbero gradualmente rimpatriati su gomma, nei loro paesi) ed erogare un'integrazione al reddito di E300 al mese ai disoccupati. 85MLD=75+10 andrebbero spalmati su 42.5MLD di riduzione di cuneo fiscale, 36MLD di sussidio E300 al mese sino a 10MLN di disoccupati (non esistono in Italia, 10MLN di disoccupati), 6.5MLD di riduzioni IVA.

5-RiCentralizzare la Sanità, organizzandola dal centro. Cacciare tutti i manager del sud, poi se la struttura non funziona cacciare tutti i dipendenti pubblici del sud che non seguono le direttive dei manager, e continuare a cacciare il personale sinchè non s'inserisce persone oneste e competenti.

Con tutti i comunisti che stanno a SX, al Centro, a DX, e pure in Vaticano, davvero pensate che sarebbe possibile fare una rivoluzione Thatcheriana in Italia, per consolidare l'Italia negli USE ed abbattere un po' di debito pubblico italiano (mettendo fieno in cascina), prima che i danni da climate change e le Guerre Puniche II dal 2030 dilaghino nella penisola italiana?