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Forze Armate Italiane ed UFO, storia dell'ufologia istituzionale italiana.

ATTENZIONE
Questo breve articolo è una sintesi e copincollo di quanto è possibile reperire gratis in PDF presso:

http://www.cisu.org/rivista/
UFO–Rivista di Informazione Ufologica n. 29 (luglio 2004)
UFO-Rivista di Informazione Ufologica n. 28 (gennaio 2004)


Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e per tutto il 1946 i servizi segreti italiani ufficialmente non esistevano, funzionavano soltanto gli uffici “I” (informazioni) presenti a livello di singola armata.

Nel 1947 l’Ufficio Informazioni dello Stato Maggiore dell’Esercito riprese a funzionare, ma la sua attività informativa era ridotta al minimo: gli alleati e in particolare gli americani impedirono di fatto la ricostituzione di un vero servizio segreto, sino a dopo il 18 aprile 1948 quando l’esito delle prime elezioni politiche, indicarono quale sarebbe stata la collocazione internazionale dell’Italia.

Il 30 marzo 1949 il nuovo SIFAR fu posto alle dipendenze del capo di stato maggiore della Difesa «per svolgere attività offensive e difensive nel campo delle informazioni interessanti lo Stato e per esercitare la direzione e il coordinamento dei servizi informativi delle tre forze armate». Lo stesso giorno furono costituiti presso ciascuno degli stati maggiori delle tre forze armate i SIOS-Servizi informazioni operazioni e situazione (SIOS Aereonautica, SIOS Marina, SIOS Esercito), che avrebbero operato nell’ambito tecnico-militare di ciascuna forza armata.

Il 1 agosto del 1949 ci fu l'adesione alla NATO, ratificata dal Parlamento, in base ai trattati NATO i servizi d’informazione erano tenuti a trasmettere notizie ed a ricevere istruzioni dalla CIA. In campo strettamente militare, i rapporti con gli Stati Uniti erano legati all’OSI-l’Office of Special Investigation dell’USAF e poi alla DIA-Defense Intelligence Agency.

Risalire all’inizio dell’interesse dei militari italiani per gli OVNI (Oggetti Volanti Non Identificati) non è facile anche per via delle rigorose norme giuridiche relative alla classificazione degli eventuali documenti. Il ricercatore ufologico Giuseppe Stilo ipotizzava circa il periodo dal 1946 al 1954 quanto segue:

Il coinvolgimento dei militari italiani nel fenomeno UFO, fu probabilmente più ampio e frequente di quanto non risulti dalle fonti di stampa, dalle inchieste, dai documenti declassificati.

Oppure l'interesse per gli OVNI da parte dei militari italiani, possa essere iniziato in modo occasionale e non coordinato, a causa del clamore della prima ondata di segnalazioni italiane nel marzo-maggio 1950

Oppure si suppone che l'interesse per il fenomeno UFO sia stato istituzionalizzato in occasione della grande ondata d'avvistamenti dell'autunno 1954.

Si può ipotizzare che l’ondata del 1954 sia davvero l'evento che fece definire la competenza di tali eventi al SIOS Aeronautica (Servizio informativo operazioni e situazione) facente capo allo Stato Maggiore dell’Aeronautica. Allora il SIOS era organo di collaborazione e collegamento al SIFAR (Servizio informazioni forze armate).

Con l'ondata di avvistamenti UFO dal 1962 al 1963 e le molte inchieste giornalistiche, è ragionevole supporre che contestualmente il SIOS abbia introdotto la prima scheda informativa per gli OVNI. In quello stesso periodo infatti, la Presidenza della Repubblica chiese al capo di stato maggiore della Difesa il generale Aldo Remondino (in carica dal 1961 al 1968), di produrre un’informativa sul fenomeno dei “dischi volanti”. L'elaborato fu prodotto dal generale dell’Aeronautica Francesco Cavalera di stanza presso lo stato maggiore.

Per gli anni a venire fu l'Arma dei Carabinieri quanto il SIOS Aeronautica che seguirono il fenomeno UFO in modo discontinuo, in quanto potenziale rischio per la sicurezza nazionale italiana.
Nel novembre del 1965 fu varata una riforma dello Stato Maggiore della Difesa, il SIFAR fu sostitutito dal SID-Servizio Informazioni Difesa, ed oltre l'80% del suo organico era composto da Carabinieri. Il SID iniziò a funzionare il 1° luglio del 1966 ed una circolare segreta del ministro della difesa Tremelloni del 25 giugno 1966, declassificata il 13 dicembre 1977 indicava le aree operative del SID:
  • raccolta, interna ed esterna, di tutte le informazioni utili per la difesa e la sicurezza nazionale;
  • coordinamento delle attività informative, contro-informative e di sicurezza dei singoli servizi informativi di forza armata;
  • coordinamento di tutte le informazioni riguardanti la difesa e la sicurezza nazionale raccolte dagli organi dello stato e la compilazione e l’aggiornamento dei quadri delle relative situazioni;
  • tutela del segreto politico e militare e degli altri segreti di stato;
  • lotta contro le attività informative e contro ogni altra azione che potesse essere pericolosa o dannosa per la difesa e la sicurezza nazionale;
  • esecuzione di ogni altro incarico informativo che nell’interesse della difesa e della sicurezza nazionale gli fosse affidata dal ministro della difesa.
Al paragrafo 5, fra le altre cose, la circolare stabiliva che: «gli uffici e il personale del SID non possono compiere indagini che non riguardino la difesa militare e la sicurezza nazionale (...) né possono fornire notizie a uffici, enti o persone diverse dalle autorità sopraindicate».

da cui si evince che fosse naturale CLASSIFICARE delle eventuali documentazioni raccolte sugli OVNI.

Questo concreto interesse, emerge da testimonianze raccolte dal CISU nel corso degli anni. Sulla rivista torinese dell’insolito Clypeus del giugno 1965, gli autori si chiedeva come mai gli addetti dell’aeroporto di Torino-Caselle, allora gestito anche da personale militare, non avessero reso di pubblico dominio «quanto da loro visto e inquadrato con il radar la sera del 29 maggio 1965». Nello stesso periodo, lo studioso Gianni V. Settimo, direttore responsabile di Clypeus, inviò una lettera al SIOS Aeronautica chiedendo copia della modulistica in uso per segnalare avvistamenti UFO e domandando informazioni al riguardo.

Nel gennaio 1966 Settimo fu avvicinato da un maresciallo del SIOS, che lo pregò di recarsi con lui presso la caserma presidiaria “Oscar Abello” dell’Aeronautica, unico presidio dell’Arma Azzurra nella città piemontese (ac eccezione di Milano-Caselle). Qui lo attendevano colonnello Lolli, ed un capitano del SIOS giunto da Milano. A Settimo fu confermato l’impiego della specifica modulistica per le segnalazioni OVNI, ma non gliene fu fatta avere copia. Scopo dell’incontro era in realtà cercare di sapere chi fosse stato l’informatore che aveva passato a Settimo la notizia del presunto rilevamento radar a Milao-Caselle.

Tra il settembre 1978 ed il gennaio 1979, in Italia si ebbe a registrare un’ondata di avvistamenti senza precedenti: migliaia di privati cittadini, parecchi Carabinieri, piloti di velivoli civili e militari, poliziotti, guardie giurate, ecc... [Confrontare con il caso Zanfretta]

Il 15 dicembre 1978 fu emanata dal 2° Reparto (SIOS) dello Stato Maggiore Aeronautica una disposizione diretta ai tre Comandi delle Regioni Aeree di Milano, Roma e Bari, oltre all’Ispettorato Telecomunicazioni ed Assistenza al Volo (ITAV).

Prot. SMA/232/15339/G54-1


OGGETTO: Disposizioni relative alle modalità di inoltro allo S.M.A. delle notizie ed informazioni riguardanti avvistamenti di oggetti volanti non identificati.

Al Comando 1a Regione Aerea - Stato Maggiore - Milano
Al Comando 2° Regione Aerea - Stato Maggiore - Roma
Al Comando 3° Regione Aerea - Stato Maggiore - Bari
All’Ispettorato Telecomunicazioni ed A. V. - Roma

1. Il crescente interesse dell’opinione pubblica per i fenomeni indicati in oggetto ha portato alla creazione di numerose associazioni e centri privati per lo studio della suddetta fenomenologia. Tali enti privati si rivolgono normalmente al Ministero della Difesa per avere notizie, valutazioni o comunque documentazioni relative ai fenomeni osservati.

2. In ambito Difesa si è, pertanto, sentita la duplice esigenza di:
- individuare un organo tecnico in grado di indagare sui fenomeni in questione ed effettuare l’analisi degli stessi;
- individuare un organo idoneo a interloquire con gli organismi civili.

A seguito di contatti tra gli Enti interessati si è convenuto che l’Organo più idoneo ad ottemperare alla prima esigenza è
lo S.M.A. - II Reparto, mentre il Gabinetto Difesa, attraverso il proprio Servizio di Pubblica Informazione, è l’organo più ap-
propriato per mantenere i contatti con gli enti civili.

3. Lo S.M.A. - II Reparto avrà a disposizione per la succitata attività i sottonotati elementi informativi:

a) materiale tecnico informativo che perverrà all’I.T.A.V. dagli enti dipendenti secondo lo schema e le modalità descritte ne gli allegati alle presenti disposizioni (Allegati A-B-C-).

L’I.T.A.V. provvederà di volta in volta a compilare per ciascun fenomeno anomalo un sintetico rapporto che dovrà:

– avere la classifica minima di “RISERVATISSIMO”;
– essere inoltrato tempestivamente allo S.M.A. - II Reparto

b) documentazione relativa a testimonianze in qualsiasi modo venute in possesso dei singoli Reparti (esclusi enti Meteo, della Difesa Aerea e della Circolazione Aerea). Tale documentazione dovrà essere inviata dai Comandi periferici al più
presto possibile ai Comandi di Regione Aerea che:
– ove ne ravvisino la necessità, potranno chiedere ai comandi di reparto eventuali ulteriori notizie;
– in ogni caso dovranno tempestivamente inoltrare il materiale informativo di cui saranno venuti in possesso allo S.M.A.-II Reparto

c) notizie ed informazioni, relative ai fenomeni indicati in oggetto, che comunque perverranno allo S.M.A. - II Reparto da
parte di altri Comandi Militari o Amministrazioni dello Stato.

4. I Comandi di Regione Aerea in indirizzo sono pregati di offrire la massima collaborazione allo scopo di rendere possibile l’attuazione di quanto disposto ai punti 3.a) e 3.b) della presente, sensibilizzando opportunamente i propri dipendenti.

5. Le presenti disposizioni rimarranno in vigore provvisoriamente, per un periodo di tempo limitato, a titolo sperimentale;
durante tale periodo minimo, di necessaria osservazione, gli enti interessati potranno fornire valutazioni e suggerimenti utili a confortare la validità della struttura individuata.

Il sottocapo di Stato Maggiore, Fulvio Ristori






Nel contesto cui si fa riferimento, il SIOS Aeronautica assunse il compito di raccogliere e coordinare i dati relativi alle segnalazioni d’avvistamento. Le competenze dello S. M. dell’Aeronautica in materia erano riconducibili alla sicurezza e del controllo dello spazio aereo.

Tali competenze non riguardarono gli aspetti di natura più propriamente tecnica e scientifica connessi alla fenomenologia UFO, infatti ci fu negli anni successivi un tentativo di coinvolgimento del Consiglio Nazionale delle Ricerche che però non diede luogo a niente.

Le «verifiche» consistevano nell’interessamento dell’ITAV (attuale Brigata Spazio Aereo) per eventuali elementi di correlazione con la difesa aerea e con il traffico aereo sia civile sia militare ed eventi meteorologici. La raccolta delle segnalazioni, una volta messe in atto le verifiche ebbe solo «fini statistici». Una pubblicazione redatta nel 1991 rimasta unica nel suo genere, era periodicamente diffusa in fascicoli disponibili per chiunque ne facesse richiesta e dal 2002 è disponibile anche su Internet.

Tali disposizioni (a tutt’oggi in vigore) dovevano avere secondo la previsione iniziale validità per «un periodo di tempo limitato» ed a titolo sperimentale. Inoltre, per ragioni di salvaguardia della sicurezza nazionale, la documentazione raccolta avrebbe dovuto avere «la classifica minima di “RISERVATISSIMO”.

Il 29 marzo 1979 si tenne presso il 2° Reparto dello SMA una riunione con i rappresentanti delle Regioni Aeree, dei ROC e dell’ITAV allo scopo d'esaminare la modulistica di avvistamento radarico e ottico di UFO e determinare la validità operativa della modulistica e della sua compilazione dove a parte alcuni problematiche di compilazione e di modifica della modulistica, niente d'importante emerse.

La NATO pare che «non abbia mai attivato nessun ufficio per la trattazione delle osservazioni UFO, rimanendotali eventi di esclusiva competenza nazionale».

Nel 1984 però erano molti i moduli di avvistamento UFO che erano redatti, specialmente da piloti privati oppure da piloti e personale delle linee aree civili, in relazione a mancate collisioni in volo, per cui furono intensificati i contatti con quello che all'epoca era l' Azienda Autonoma di Assistenza al Volo (oggi ENAC) ma al momento, non risultano documenti storici declassificati, che attestino anche contatti con il Centro di Elaborazione Dati Spaziali circa il rischio di rientro in atmosfera di artefatti naturali od artificiali.


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